Reddito di cittadinanza con false residenze, altri sei denunciati

Reddito di cittadinanza con false residenze, altri sei denunciati
di Laura Pesino
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Giovedì 9 Febbraio 2023, 18:41
False dichiarazioni per aggirare la normativa e ottenere il reddito di cittadinanza anche senza essere in possesso di tutti i requisiti necessari. I carabinieri di Sezze hanno scoperto altri sei soggetti ritenuti responsabili di aver intascato per diverso tempo la misura di sostegno statale pur non avendone diritto. Non si tratta della prima volta. Sono decine le denunce e le segnalazioni delle forze dell'ordine che arrivano periodicamente dall'intera provincia, ma Sezze sembra rappresentare un caso davvero particolare.
Con le ultime denunce comunicate dai militari nella giornata di ieri, in meno di quattro mesi si è arrivati a 21 segnalazioni, 30 totali nel corso del 2022, e molte altre situazioni sospette attendono di essere ancora analizzate. Gli ultimi casi riguardano sei soggetti, di cui cinque uomini di età compresa tra i 26 e i 43 anni e una donna di 35. Lo scorso ottobre erano stati denunciati in 11, otto donne e tre uomini. E ancora, nel mese di novembre, altre cinque donne. La cosa in comune è che si tratta nella gran parte dei casi di cittadini di nazionalità straniera, prevalentemente di origine rumena, che dichiaravano il falso per beneficiare del sostegno senza averne dunque diritto secondo quanto previsto dalla normativa. Uno dei principali requisiti richiesti è infatti quello l'obbligo della residenza in Italia da almeno 10 anni e anche nelle ultime situazioni analizzate dai carabinieri di Sezze i sei soggetti avevano dichiarato di risiedere nel Paese per il tempo necessario. Nell'ambito di una specifica indagine condotta di concerto con il personale del nucleo Ispettorato del lavoro dei carabinieri di Latina e finalizzata a contrastare questo genere di abusi, è stato però accertato che si trattava di dichiarazioni non veritiere che avevano di fatto consentito al gruppo di ricevere il sussidio per una somma complessiva che arriva quasi a 35mila euro. Per scoprirlo sono state necessarie diverse verifiche incrociate tra i dati documentali, le informazioni acquisite dai militari nel corso di specifici servizi sul territorio e i dati forniti dal comune di residenza.
Ed è così che sono scattate sei nuove denunce per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Mentre i monitoraggi continueranno ancora su tutto il territorio con l'obiettivo di individuare i soggetti che non versano in condizioni tali da giustificare la percezione del sussidio, l'esito degli ultimi controlli sarà comunicato all'autorità giudiziaria e anche all'Inps per interrompere l'erogazione e poter avviare il recupero dell'intero ammontare delle somme già elargite fino a oggi.
 
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