Latina, palpeggiava le colleghe del supermercato: condannato

Latina, palpeggiava le colleghe del supermercato: condannato
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 13:18

Si è concluso con una condanna a tre anni e tre mesi di carcere il processo a carico del 56enne Vincenzo Pinto, l'ex dipendente del supermercato Conad di via Ezio accusato da alcune colleghe di molestie sessuali. Ieri mattina c'è stata l'ultima udienza del processo che lo vede imputato di violenza sessuale e stalking per avere molestato alcune dipendenti del punto vendita dove sia lui che le vittime lavoravano. Sette complessivamente le denunce depositate contro di lui con le quali le vittime hanno riferito di una serie di abusi sessuali messi in atto non in maniera sporadica ma continuata.

Le donne sarebbero state palpeggiate e apostrofate con frasi a sfondo sessuale, abbracciate, toccate e baciate contro la loro volontà durante l'orario di lavoro all'interno del supermercato. Tanto che tutte avevano paura di rimanere sole con lui. Una delle vittime lo aveva trovato ad attenderla sotto la sua abitazione e le aveva chiesto con insistenza di poter salire.

Le donne avevano deciso di raccontare tutto alla direttrice del supermercato e poi di presentare una denuncia in Procura, denuncia i cui contenuti sono stati riferiti in aula durante le singole testimonianze.

I fatti risalgono al 2016 e mentre l'indagine si è chiusa con il rinvio a giudizio il 56enne, assistito dagli avvocati Luigi Di Mambro, Cristiano Montemagno e Francesco Autieri, è stato licenziato. Nella scorsa udienza il pubblico ministero Giorgia Orlando aveva chiesto una condanna a 5 anni e mezzo di carcere.

Ieri mattina il collegio presieduto da Gian Luca Soanaè entrato in camera di consiglio dopo le arringhe difensive. Alla fine Pinto è stato condannato a 3 anni e tre mesi di carcere e all'unica vittima che si è costituita parte civile nel procedimento è stato riconosciuto un risarcimento danni di 10mila euro. La difesa ha preannunciato che impugnerà la sentenza in appello.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA