Sono state 727 contro le 634 dell'anno precedente le operazioni finanziarie sospette in provincia di Latina. A renderlo noto è Giampiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio. I dati sono stati elaborati dall’Ufficio unità finanziaria della Banca d’Italia
«Nel 2020 Roma con 12669 (3632 in più dell’anno precedente) diventa la città italiana con il maggior numero di operazioni finanziarie sospette segnalate. Il Lazio con 14329 si colloca al terzo posto dopo Lombardia e Campania» - dice Cioffredi. In provincia di Latina l'aumento è stato del 15%. Nel resto della regione Frosinone passa da da 519 a 544, Rieti da 133 a 155 mentre Viterbo è l’unica provincia che registra una diminuzione da 244 a 234
«L’ammontare complessivo delle operazioni finanziarie sospette segnalate è di 96 miliardi con una ricaduta stimata nel Lazio di circa 10 miliardi. Un aumento ancora più preoccupante a fronte di un prolungato periodo di lockdown che ha provocato una crisi di liquidità in cui versano soprattutto le piccole e medie imprese rendendole facili prede da parte della criminalità organizzata - aggiunge il presidente - Questi dati ci indicano un processo in atto di un gigantesco reinvestimento di denaro delle mafie nel sistema produttivo romano e laziale anche grazie al prezioso apporto dei colletti bianchi. Il rischio di infiltrazioni criminali si annida sia nei tentativi di accaparramento delle provvidenze e commesse pubbliche, sia nell’interesse a gestire direttamente o indirettamente imprese operanti in settori economico-produttivi oggi più attrattivi o in crisi a causa della pandemia»