«Cambiano le terminologie, ma i metodi della vecchia politica in provincia di Latina non muoiono mai - scrivono i portavoce M5S Marco Capuzzo e Elio Sarracino di Cisterna, Osvaldo Agresti di Itri, Bruno Sepe di Fondi - Nei giorni scorsi il fratello d'Italia Enrico Tiero è stato nominato, senza alcuna selezione. Una fiducia inimmaginabile verso il vice portavoce regionale di Fratelli d'Italia se si pensa che i partiti figli di Almirante e Berlinguer a livello nazionale sono spaccati su tutto. Ma per le poltrone di via Costa si va tutti d'accordo». I 5 Stelle ironizzano sul gioco di squadra: «Noi non mettiamo in dubbio le indiscusse qualità professionali dell'ex uomo di Armando Cusani in provincia, ma riteniamo che sia assurdo che si continui a pensare a quell'Ente solo come un bancomat da utilizzare alle spalle dei cittadini. Tiero deve prendere una decisione: o ricoprire incarichi politici, o essere stipendiato in modo preferenziale da enti pubblici».
Una scelta che definiscono incomprensibile: «L'ennesima dimostrazione - scrivono che in provincia di Latina non si discute mai di politica, ma di altro, si viene eletti con un programma elettorale ed in un campo ben definito, per poi tradirlo alla prima occasione utile». Parlano di «mercimonio» in un ente «che ha perso ormai ogni cognizione della realtà quotidiana, ma che continua ad essere ben voluto da chi scambia il bene collettivo con gli interessi personali e di partito. Ogni tentativo di restaurazione di questo ente inutile, vedrà la nostra ferma contrapposizione», a cominciare dal Referendum sul taglio dei parlamentari, nella convinzione «che il risultato sarà l'ennesima spallata che il cittadino darà alla casta dei privilegi. L'ennesimo monito a questi personaggi che da anni manovrano la nostra provincia».
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