Malvaso al lavoro in Provincia, insorge la onlus: un errore

Malvaso al lavoro in Provincia, insorge la onlus: un errore
di Vittorio Buongiorno
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Giovedì 1 Agosto 2019, 12:25
Non è passata inosservata la notizia del lavoro di pubblica utilità che sta svolgendo in Provincia, Vincenzo Malvaso, l'ex consigliere comunale di Forza Italia già finito sulle cronache per la condanna in primo grado per la vicenda del palazzo di Borgo Piave e della variante che nei titoli dei giornali prese il suo nome. E qualcuno - che ha titolo in materia - ha avuto da ridire - l'Associazione «Familiari e Vittime della Strada basta sangue sulle strade Onlus» - costringendo tutti noi, e forse lo stesso imprenditore, a rifletterci sopra.
«Abbiamo appreso dalle cronache la notizia dello svolgimento di lavori di pubblica utilità presso la Provincia di Latina da parte dell'ex consigliere comunale del capoluogo pontino Vincenzo Malvaso, reo di una serie di infrazioni al Codice della Strada verbalizzate dai carabinieri - si legge nella nota dell'Associazione creata dai familiari di vittime di incidenti stradali - Malvaso ha ricorso alla sospensione del procedimento penale scegliendo la strada alternativa dei lavori di pubblica utilità. Ci chiediamo però come mai nessuno degli attori coinvolti, dal legale, all'UEPE, al giudice, non abbia pensato o ritenuto opportuno affidarlo alla nostra Associazione in virtù della convenzione firmata con il Ministero della Giustizia e di una sede attiva a Latina».
Il punto in questione è il senso del lavoro di pubblica utilità. «L'opportunità di recupero e rieducazione concessa dalla giustizia riparativa prevede che il ravvedimento sia svolto presso un ente o un'associazione no profit - spiega l'associazione - Si tende quindi a scegliere una struttura che abbia tematiche vicine al reato che si è commesso, per dare un maggior valore al percorso di riparazione anche nei confronti della collettività. Fare fotocopie, sebbene sia un lavoro nobilissimo e utile per un ente come la Provincia, di certo non ha la funzione riparativa che avrebbe l'andare alle due di notte a distribuire alcoltest fuori dalle discoteche, come fanno gli utenti che svolgono lavori di pubblica utilità con la nostra Associazione in molte città d'Italia».
Perché Malvaso, alcuni mesi fa, dopo essere stato fermato dai carabinieri per essere passato con il rosso in via Persicara si è rifiutato di sottoporsi all'alcol test ritenendo non necessario quell'accertamento, ma è stato deferito all'autorità giudiziaria e rischiava un nuovo processo dopo quello che lo ha visto condannato in primo grado e in attesa di Appello. Secondo l'associazione la scelta della Provincia come sede del lavoro di pubblica utilità è stata infelice: «Ancora una volta si è pensato che la giusta collocazione per un politico fosse un ente pubblico, anziché farlo scendere in piazza per essere d'aiuto ai suoi concittadini». Che dirà ora Malvaso?
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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