Mais sui terreni inquinati, i Comitati: «La bonifica non è stata fatta, controllate»

Gli sversamenti sul terreno prima del sequestro
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Giovedì 2 Luglio 2020, 11:30

«Se bonifica c’è stata vogliamo vedere le carte, vogliamo che questo sia dimostrato. Altrimenti chiediamo a chi di competenza di effettuare tutti i controlli necessari per evitare che i cittadini, l’anno prossimo, mangino mozzarelle e carni arricchite di rifiuti non trattati». Lo chiedono  i componenti dei comitati di Mazzocchio, Il Boschetto Gricilli e Macallé, Il Fontanile e Pontinia Ambiente e Salute riferendosi ad  alcuni dei campi sequestrati nel corso dell’inchiesta Smoking Fields  che  sono tornati a essere coltivati.

«Su quei terreni, come riportato dagli incartamenti degli investigatori, il vecchio proprietario dell’impianto di compostaggio Sep, con la compiacenza di alcuni proprietari terrieri della zona, era stato sversato compost non conforme, ossia rifiuto. Le immagini girate dai comitati subito dopo gli sversamenti mostravano materiale fumante, puzzolente, con resti evidenti di legname e plastiche. Quel materiale veniva cosparso e poi subito mischiato con il terreno. Le aree sono state sequestrate ma i sigilli, intorno al mese di maggio sono stati tolti.  Quello che ci turba- spiegano i dai comitati   – è che quei terreni avrebbero dovuto essere bonificati prima di essere messi a coltura.

Né la Regione Lazio, né la Provincia di Latina, né il Comune di Pontinia sono invece a conoscenza di tale bonifica. Noi stessi non abbiamo visto alcun movimento su quei terreni se non quello degli addetti intenti a coltivare il Mais ora alto già mezzo metro. Mais che verrà presto trinciato e trasformato in alimenti per bufale, allevate in uno stabilimento di Amaseno ai cui proprietari quel terreno è stato dato in affitto»

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