L'urbanistica diventerà "fai da te" grazie alla delega della Regione per semplificare la pianificazione

L'urbanistica diventerà "fai da te" grazie alla delega della Regione per semplificare la pianificazione
di Andrea Apruzzese
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Giovedì 31 Agosto 2023, 11:25

Portare in capo all'amministrazione comunale funzioni di pianificazione urbanistica finora soggette alla verifica e approvazione regionale, come varianti puntuali, varianti del Suap, progetti di opere pubbliche che comportino varianti al Prg. È lo scopo della delega su convenzione che la Regione ha studiato per i Comuni del Lazio e a cui l'amministrazione di piazza del Popolo intende aderire, giunta ieri in commissione Urbanistica per l'esame alla presenza dell'assessore al ramo, Annalisa Muzio e dei dirigenti di settore Stefano Gargano e Umberto Cappiello.

La convenzione nasce dalla legge finanziaria regionale del 2022: ha una durata quinquennale rinnovabile, il Comune può eventualmente recedere prima come anche la Regione ha facoltà di rescinderla prima, qualora l'amministrazione compia atti non consoni. Roma Capitale ha già aderito, Latina intende seguirla. Centrale è delegare funzioni regionali alle amministrazioni comunali in tema di pianificazione urbanistica.

Ad esempio, l'approvazione di un nuovo Piano regolatore generale e delle norme tecniche di attuazione restano sottoposte a parere regionale se siano tali da stravolgere l'impostazione stessa del Prg vigente: se si rimane nelle previsioni del piano, la delega passa al Comune. Più in dettaglio, non ci sarà più bisogno dell'approvazione regionale su regolamenti edilizi o loro varianti, applicazione di legge 36, Print, varianti puntuali, varianti del Suap, progetti di opere pubbliche che comportino variante al Prg, aggiornamenti di tabelle parametriche per gli oneri concessori.

Non si possono fare invece atti che stravolgano il Prg: non si possono toccare i numeri degli insediamenti (metri cubi e abitanti insediati), non si può eliminare una grande viabilità di scorrimento, non si possono eliminare borghi o crearne di nuovi, mentre per quanto concerne ad esempio le perequazioni possono essere fatte in autonomia, purché rientrino in determinati limiti. È bene chiarire che la delega non implica semplificazioni procedurali, eccetto appunto il passaggio in Regione: tutti i pareri che prima dovevano essere richiesti, restano (paesaggistici, usi civici, asl e altri), come anche il fatto che la Regione manterrà una supervisione sugli atti prodotti.

«È una grande opportunità - ha dichiarato l'assessore Muzio - un grande impegno e anche una grande responsabilità. Saremmo i primi nel Lazio dopo Roma». Ma il dirigente Cappiello ha anche chiarito che «la Regione mette a disposizione un ufficio di consulenza, ma è chiaro che tutti i servizi coinvolti necessitano del maggiore impegno possibile da parte dell'amministrazione per incrementare il personale e avere un'organizzazione adeguata. Occorreranno anche convenzioni con tecnici esterni per i pareri specialistici, per non aggravare gli uffici».
Perplessità sono state espresse dall'opposizione, con Maria Grazia Ciolfi (M5S) secondo cui «questa delega diverrà un'opportunità solo se e quando avremo una visione della città e non interventi spot», mentre Dario Bellini (Lbc) ha chiesto ulteriori approfondimenti sul corpo della proposta di delibera.

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