Allo stato attuale infatti il Comune spende circa 40mila euro all’anno per mantenere i randagi che, ai sensi della legge 281/91, è obbligato a catturare per assicurare l'incolumità pubblica. Da qui l’idea di lanciare un’iniziativa positiva tanto per gli animali in cerca di padrone quanto per le casse comunali. Il progetto arriva anche in risposta a quei comuni che, dimostrando una scarsa sensibilità ad una tematica così delicata, sono arrivati addirittura a proporre la soppressione dei cani dopo 12 mesi di permanenza nei canili.
«Prendere in casa un animale domestico – ci ha comunque tenuto a ricordare l’amministrazione – non è uno scherzo. Si tratta di un gesto impegnativo che può dare tante soddisfazioni ma che comunque comporta degli oneri». Gli animali, prima della pratica d’adozione, vengono sottoposti a tutti gli accertamenti del caso da parte dal medico veterinario convenzionato con I'ASL. Per verificare la reale compatibilità del cane con la famiglia che lo ospiterà, è inoltre necessario seguire una o più sessioni di "avvicinamento/affiancamento" al cane con l’aiuto di un volontariato.