Latina, a caccia di fantasmi nel Castello Angioino di Gaeta

Latina, a caccia di fantasmi nel Castello Angioino di Gaeta
di Antonello Fronzuto
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Mercoledì 13 Agosto 2014, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 16:49
LATINA - “Ti mando a Gaeta”. Riecheggia ancora tra le mura del castello Angioino la fatidica minaccia di una carcerazione militare. Momenti recenti di storia per un maniero “maniero” le cui origini si perdono nel medioevo. Oggi e mercoledì 20 agosto, l'associazione “I tesori dell'arte” con il contributo dei monologhi di Maurizio Rata, propone una immersione lungo un percorso di almeno otto secoli.



Nel versante sud-orientale del castello angioino, insisteva il braccio “ex ufficiali”, dove vennero rinchiusi i graduati italiani insieme con i famigerati nazisti Herbert Kappler, responsabile dell'eccidio delle fosse Ardeatine e Walter Reder, coinvolto nelle stragi di Sant'Anna di Stazzema e di Marzabotto che qui furono detenuti rispettivamente fino al 1976 e 1985.



Nel carcere furono reclusi anche i testimoni di Geova, obiettori di coscienza rispetto all'obbligo di leva. Ma visitare il castello, messo a disposizione dall'Università degli Studi di Cassino, attuale gestore, vuol dire anche fare un tuffo fra i miti di Federico II di Svevia, Alfonso D'Aragona e la regina Maria Sofia. La prenotazione, obbligatoria, va effettuata presso la Pro Loco o il Museo Diocesano.