Indennità non dovuta, professore della "Sapienza" dovrà restituire 230.000 euro alla Asl

La sede della Asl di Latina
di Giovanni Del Giaccio
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Domenica 29 Dicembre 2019, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 07:51
Un errore, una “dimenticanza”, una svista, un problema burocratico o qualcosa di più serio. Lo stabiliranno altri, intanto la Asl chiede a un professore dell’università “Sapienza” di Roma, “strutturato” nell’azienda pontina da tempo, di restituire emolumenti per oltre 230.000 euro.

Il docente avrà tempo un mese, è stato messo in mora, in caso non versasse il dovuto si avvieranno le azioni forzose previste in questi casi.

Il motivo? Ha percepito per anni l’indennità di esclusiva - pur svolgendo attività libero professionale - e percepito anche un’altra serie di emolumenti perché (in teoria) si dedicava «a tempo pieno» all’attività in ospedale. Il professore è stato scoperto a seguito di un esposto che risale al 2014 ma solo nei giorni scorsi - e dopo uno scambio di lettere andato avanti anni tra Asl e “Sapienza” - la situazione si è definita. Lo stesso docente, accortosi che qualcosa non quadrava, aveva chiesto a un certo punto di non percepire più l’indennità. Quella del passato, però, deve restituirla e lo stesso vale per i contributi previdenziali.

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