Latina, per il Consiglio comunale sarà battaglia di preferenze

Latina, per il Consiglio comunale sarà battaglia di preferenze
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Martedì 23 Agosto 2022, 10:11

Una battaglia per restare in Consiglio. Oppure, al contrario, per entrarci. Il 4 settembre, alla rinnovazione del voto amministrativo di Latina in 22 sezioni che hanno visto annullati i risultati dalla sentenza del Tar, a battersi non saranno soltanto i candidati sindaco.
La vera battaglia sarà non solo per Vincenzo Zaccheo, per recuperare i 1.071 voti che lo dividono dal 50%+1 per vincere a quel primo turno alle cui lancette hanno riportato indietro i giudici amministrativi.
La lotta sarà in particolare dei candidati consiglieri comunali: non solo quelli di Damiano Coletta, chiamati a far guadagnare al loro candidato sindaco il premio di maggioranza al primo turno, ed evitare quindi la famigerata anatra zoppa, ma soprattutto saranno l'un contro l'altro armati per un posto in Consiglio comunale.
Sì, perché - al di là della vittoria di Zaccheo al primo turno, o la riconferma di Coletta - la verità è che il Consiglio comunale cambierà. E forse neanche di poco.

I CAMPIONI
Tolti i campioni di preferenze, come il consigliere anziano Raimondo Tiero (FdI) che ottenne 1.557 preferenze Matilde Celentano (FdI) che aveva ottenuto 1.205 preferenze e ne ha perdute circa 200; Giovanna Miele e Massimiliano Carnevale nella Lega (1.393 e 1.225 rispettivamente), Renzo Scalco (Latina nel cuore, con 992 voti) Enzo De Amicis (Pd), che su 1.033 preferenze totali, ne ha perse 171 annullate nelle 22 sezioni, o Valeria Campagna (Lbc) che, su 1.035 voti ne ha perduti 178 nelle 22 sezioni cancellate, e che con ogni probabilità vedranno il loro ruolo riconfermato, la vera incognita sarà quella dei consiglieri sul filo del rasoio.
Ovvero quelli che sono entrati per pochi voti, o sono rimasti fuori per poche preferenze, ovvero quelle che potrebbero adesso ballare nelle 22 sezioni.

Di chi si tratta?

DENTRO O FUORI
Il caso più appariscente sembrerebbe essere rappresentato dalla lista di Forza Italia, che ha visto nell'ottobre scorso tre consiglieri eletti, Roberta Dellapietà con 631 preferenze, seguita da Giuseppe Coluzzi e Mauro Anzalone, rispettivamente con 597 e 592, ovvero distanziati da appena 5 preferenze; primo dei non eletti, Fausto Furlanetto, fuori con appena 25 preferenze in meno, 567.
Nel Pd, il primo dei non eletti è l'ex presidente provinciale, Mauro Visari, con 539 preferenze, distanziato però dall'ultima degli eletti, Daniela Fiore, che ne aveva ottenute 710: dovrebbe quindi recuperarne circa 200. In Lbc, se l'ultima eletta, Floriana Coletta, aveva 482 preferenze, i primi dei non eletti, Maria Paola Briganti e Dario Bellini, ne avevano rispettivamente 456 e 452, distanziati quindi l'uno dall'altra da appena 4 preferenze e da appena 30 rispetto all'ultima eletta.
In Latina nel cuore, l'ultimo eletto era Mario Faticoni con 397 voti; il primo dei non eletti è Emilio Cerci con 358, seguito da Teresa Coluzzi con 351. Eclatante (perché ha portato a un ricorso, respinto dopo verifiche) il caso di Per Latina 2032, dove gli stessi dati ufficiali danno ancora Antimo Di Biasio come primo dei non eletti, con 246 voti e Nazzareno Ranaldi, poi invece eletto, con 242; a Di Biasio furono tolti alcuni voti in fase di controllo, e per questo fece ricorso (poi rigettato).
Non sono stati eletti, ma è particolare anche il caso di Fare Latina, dove la prima, Shada Vitali, e il secondo, Roberto Stabellini, hanno rispettivamente 174 e 173 voti.
An.Ap.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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