Per ore in fila al sole, la protesta degli avvocati di Latina

Giacomo Mignano
di Elena Ganelli
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Giovedì 25 Giugno 2020, 07:58
«La situazione che si è verificata presso l'Ufficio notifiche e le cancellerie delle esecuzioni mobiliari e immobiliari, tutti con sede in via Ezio, offende non solo la dignità dell'avvocatura ma tutto il consesso civile».
Non usa mezzi termini il commissario straordinario dell'Ordine degli avvocati di Latina Giacomo Mignano che dopo avere preso atto dei disagi degli utenti costretti a ore di attesa sotto il sole all'esterno dell'edificio, ha deciso di scrivere una lettera al presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti e al direttore della Cancelleria per denunciare come, in contrasto con le disposizioni dello stesso presidente, nell'edificio in questione - del quale ciascun piano misura circa 500 metri quadrati - si consenta l'accesso di un solo utente per volta anche nelle giornate di normale apertura al pubblico.

«A fronte di questa scelta scellerata scrive Mignano gli avvocati e tutte le persone interessate ad accedere agli uffici sono state costrette ad affrontare sotto un sole cocente una fila lunghissima degna di quella al Mausoleo di Lenin durante la guerra fredda, assolutamente non giustificabile in un paese civile. Un collega ha riferito racconta ancora il rappresentante dell'organismo forense di avere dovuto aspettare tre ore e 40 minuti prima di poter entrare in Cancelleria. Un contesto davvero infernale scrive ancora al quale si è posto rimedio solo grazie all'intervento del dottor Sabatinelli dell'Unep che ha aperto agli utenti il piano terra dell'edificio impedendo che la situazione degenerasse. Un vero e proprio scandalo in quella che dovrebbe essere l'età dell'innovazione e della tecnologia».

Mignano ricorda come le dimensioni degli uffici garantiscano ampiamente il distanziamento sociale post Covid-19 del personale addetto e chiede al presidente del Tribunale di assumere le necessarie iniziative per evitare il ripetersi di situazioni di questo genere «intimando al personale di cancelleria di svolgere appieno le attività professionali che gli competono senza esorbitare dalle stesse provocando gli eccessi della giornata di martedì onde evitare il ripetersi di tali incresciose situazioni che non fanno onore ad una società civile». Ora si attendono i provvedimenti del Presidente del Tribunale.
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