Fabio ce l'ha fatta: in 13 giorni raccolti 60.000 euro per le nuove mani bioniche

La raccolta di fondi è stata un successo: "Non mi aspettavo una risposta così grande"

Fabio Carlesso prova le mani "Nexus"
di Marco Cusumano
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 12:58 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 12:05

«Non pensavo di raggiungere l'obiettivo in appena tredici giorni, la risposta è stata davvero incredibile!». E' entusiasta Fabio Carlesso, 48enne di Sezze, colpito da una meningite fulminante nel 2019, in seguito alla quale ha perso le mani e i piedi. Fabio ha lanciato una raccolta di fondi per poter acquistare delle nuove protesi ultra tecnologiche, "mani bioniche" di ultima generazione che la Asl non fornisce e che ora Fabio potrà acquistare grazie ai 60.000 euro raccolti in tempi record.

«Pensavo di impiegarci almeno un paio di mesi - racconta - e comunque non ero neanche sicuro di raggiungere l'obiettivo. Mi avevano spiegato che in questi casi, in genere, la raccolta inizia con un buon ritmo perché aderiscono le persone che conosci, la notizia circola rapidamente ma poi si rischia un rallentamento. Invece il ritmo delle adesioni è rimasto sempre alto, la solidarietà è stata enorme e specialmente dopo l'articolo uscito sul Messaggero mi hanno chiamato tante persone, anche dal Nord Italia».

Ora Fabio attenderà le mani "Nexus", le più evolute a livello mondiale, che saranno fornite dalle Officine Ortopediche Maria Adelaide di Torino. «Mi hanno detto - spiega Fabio Carlesso - che i tempi saranno piuttosto brevi, credo al massimo due settimane.

Non vedo l'ora di poter cominciare una nuova vita potendo compiere movimenti più precisi, riuscendo ad esempio a tagliare una bistecca oppure a prendere i soldi dal portafogli».

La differenza rispetto ad oggi sarà abissale. La Asl non fornisce questo tipo di protesi, ma soltanto quelle "basiche" di tipo tridigitale che non consentono di muovere singolarmente le dita. Le protesi più avanzate, invece, devono essere acquistate privatamente, una spesa che non può essere rimborsata dalle Asl a causa del nomenclatore tariffario fermo al 1999.
La raccolta è stata rapidissima: 986 donazioni in 13 giorni per un totale di 60.145 euro. Una media di 61 euro a persona, con il picco di una donazione da duemila euro. «E' stata una persona che conosco ma che non vedo da vent'anni - racconta Fabio - appena ha saputo della mia situazione ha voluto aiutarmi in maniera sostanziosa. Ringrazio lui, ma anche tutti gli altri, specialmente quelli che non conosco».

Fabio lavora a Latina in un'azienda di logistica, il suo ruolo è stato riadattato alla nuova condizione fisica, è in sede per mezza giornata e poi in smart working da casa a Sezze. «Fondamentale - racconta - è stato l'aiuto di mia moglie che, essendo di Sezze, è stata sostenuta da tante persone che conosce da tempo. Anche i commercianti ci hanno sostenuto, davvero una bella soddisfazione».

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