Ieri, in udienza preliminare davanti al giudice Giuseppe Cario, è stato trattato un procedimento penale relativo a un caso avvenuto virtualmente sulla piattaforma del social network Facebook.
Secondo la ricostruzione un uomo è stato adescato da una donna che si è presentata con delle foto piuttosto accattivanti iniziando così una conversazione nella chat privata. Dopo i primi scambi il tono della conversazione è man mano diventato più intimo, fino a trasformarsi in un dialogo quantomeno compromettente considerando che l'uomo era sposato.
A quel punto è scattato il piano della truffatrice che, secondo quanto riportato nella denuncia, ha minacciato l'uomo di inviare le schermate della chat alla moglie con conseguenze facilmente immaginabili. Per evitare l'invio ha chiesto 500 euro in contanti indicando anche il luogo dello scambio, in via Don Torello. Ma la vittima dell'estorsione ha denunciato tutto, consentendo l'avvio delle indagini. L'udienza preliminare è stata però rinviata per mancata notifica.
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