Già, perché i provvedimenti del direttore generale dell’azienda, Giorgio Casati, sono rifeririti a vicende accadute a febbraio, segnalate dal responsabile del Distretto, per le quali i sanitari hanno fatto le proprie controdeduzioni, fino ad arrivare alla conclusione dell’iter disciplinare. Evidentemente quello di “abbandonare” il servizio - com’è accaduto di recente e come è stato segnalato dal Messaggero - deve essere un vizio.
Per questo la Asl sta svolgendo ulteriori accertamenti sui nuovi episodi e i medici, adesso, rischiano dalla sospensione del servizio alla decurtazione sullo stipendio, fino alla revoca della convenzione per la continuità assistenziale. I due provvedimenti disciplinari già adottati, intanto, sono stati segnalati anche all’Ordine dei medici.
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