Coronavirus, il "peso" sul territorio delle attività operative e di quelle sospese

I dati relativi alla provincia di Latina relativi ad addetti, fatturato e valore aggiunto rispetto alle aziende operative o sospese per il Coronavirus.
di Giovanni Del Giaccio
2 Minuti di Lettura
Domenica 3 Maggio 2020, 07:30

Quanto "pesano" sul settore produttivo di un territorio le attività economiche sospese e quelle, invece, che sono ancora operative nonostante l'emergenza Coronavirus? Lo dice l'Istat, in una pubblicazione  (https://www.istat.it/it/archivio/241341) dalla quale emerge anche la situazione della provincia di Latina.  

Vedi anche »​ Il futuro di un Paese senza figli, se ne parla a Lenola con "Intervista sotto le stelle"
 
Il cosiddetto “Frame Territoriale” (riferito al 2017),  include tutte le unità locali appartenenti alle imprese attive italiane. I comparti produttivi ai quali   si riferiscono comprendono il settore dell’industria in senso stretto, le costruzioni, una parte del terziario di mercato. Sono esclusi, per definizione: l’agricoltura, il credito e assicurazioni, la pubblica amministrazione, parti importanti dei servizi personali.  Settori che non rientrano nel campo di osservazione delle statistiche sulle imprese e che, invece, sono comparti per i quali è autorizzata la prosecuzione delle attività. Il dato che emerge è comunque interessante. Le attività produttive sono considerate in base al settore di attività (individuato dal codice Ateco) alle quali appartengono.  Si considerano addetti, fatturato e valore aggiunto. Emerge, ad esempio, che la città di Latina  esprime il 33,2% del totale degli addetti della Provincia, il 26,8% del fatturato e il 30,7% del valore aggiunto.






Non solo,  i comparti considerati nel capoluogo presentano, nelle tre variabili economiche analizzate, valori sopra la media italiana osservata per i settori attivi, con intensità maggiore nell’industria rispetto ai servizi. Il fatturato - ad esempio - di un settore come il farmaceutico è senza dubbio trainante. 

Per quanto riguarda la Provincia nel suo complesso lo scenario descritto in precedenza è sostanzialmente confermato anche se le distanze dalla media italiana tendono ad attenuarsi e nel caso degli addetti nei servizi la quota scede lievemente al disotto del valore medio nazionale.

Da considerare che osservando la Graduatoria dei primi 100 comuni con almeno 10 mila abitanti in base alla quota di addetti inclusi in comparti (industria + servizi) attivi: nella "classifica" al primo posto si trova Priolo Gargallo in provincia di Siracusa (82,3% di addetti impiegati in settori aperti). Nella stessa graduatoria troviamo Aprilia al 36° posto con il 69,5% e Sermoneta al 56° posto (68,3%).

© RIPRODUZIONE RISERVATA