Straziante addio a Peppe Maiolo: «Eri buono e solare, in cielo troverai nonna Maria»

Un folla per l'ultimo commosso addio al ragazzo di 16 anni morto in seguito ad un incidente stradale con il motorino

Straziante addio a Peppe Maiolo: «Eri buono e solare, in cielo troverai nonna Maria»
di Sandro Gionti
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Martedì 12 Marzo 2024, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 09:52

Prima un sole pallido ad attendere alle 14, insieme con la grande folla di giovani, amici e membri della comunità di Penitro, l'arrivo da Latina del feretro con la salma di Giuseppe Maiolo e, dopo i funerali, all'uscita dalla chiesa del Buon Pastore, una pioggia intensa, ininterrotta, che rendeva ancora più malinconico l'addio a "Peppe", invocato agra voce da tanti giovanissimi amici con la maglietta bianca con la scritta "Peppe vive" e la sua foto sorridente al mare. All'interno del tempio - completamente gremito e con tanta gente rimasta fuori, nell'atrio, a seguire il rito funebre, a distanza di qualche centinaio di metri dl luogo del tragico incidente - la bara bianca con le foto di Giuseppe, un disegno e, accanto, due fasci di orchidee e rose bianche.

In prima fila la mamma Pamela, il papà Paolo, la sorella Alexia e gli altri familiari. E, seduti a terra, con le loro magliette bianche, i tanti giovanissimi amici di Giuseppe. Una chiesa grande e silenziosa, nella quale echeggiavano soltanto le parole del celebrante, il parroco don Showry Konka, accompagnato da altri due sacerdoti, don Mariano Salpinone e don Piero Santilli, e dal coro della parrocchia.
Momenti di intensa commozione quando don Showry, all'inizio del rito funebre, ha ricordato brevemente che erano passati solo cinque giorni «da quel tragico mercoledì mattina in cui Giuseppe ci ha lasciati, ma al quale noi continueremo ad offrire le nostre preghiere, restando accanto alla famiglia in questo momento difficile, uniti nella fede e nell'amore, affidando l'anima di Giuseppe al Signore».
Attimi di commozione che sono diventati sempre più intensi quando don Mariano Salpinone, il parroco della Chiesa della Resurrezione al Villaggio Don Bosco, ha ricordato i tanti momenti felici trascorsi insieme con Giuseppe sui campi e nelle sale dell'Oratorio salesiano.
«Si, Peppe faceva parte dei ragazzi della parrocchia, lui era particolare, ogni tanto ce lo portavamo sul monte Redentore, abbiamo passato tanti bei momenti insieme. Ogni tanto diceva alla mamma, "Sono un ragazzo sfortunato". In realtà, non è così, lo ha riconosciuto anche nell'ultima esperienza lavorativa. Ed è quello che abbiamo visto con gli stessi ragazzi, con l'amicizia e il rispetto grande che i ragazzi hanno manifestato per lui in questi giorni, molto più di noi adulti. Si tratta di urlarlo il suo dolore, di non dimenticarlo, come ho detto di non dimenticare il dolore di Romeo. Piangiamo il suo dolore e certamente lo ritroveremo accanto a noi, che urla, grida e, come diceva la sua nipotina, brilla con noi. E ognuno si deve chiedere perché Peppe è morto per me. Io ci ho trovato tante cose belle e lo ringrazio per questo».
Al termine della cerimonia la sorella Alexia e l'amica Federica hanno voluto ricordare «la generosità, la bontà d'animo, il carattere solare di Peppe, che ora andrà a raggiungere in cielo nonna Maria e le darà i baci di tutti noi». Poi l'uscita dalla chiesa con il feretro portato a spalla sotto la pioggia dagli amici, i palloncini, i fumogeni gli appalusi, il suono dei motorini e il grido: "Ciao Peppe".

LA CAMERA ARDENTE

In tanti ieri mattina avevano anche voluto stare vicino a Giuseppe anche nella camera ardente allestita al Goretti di Latina. Tutti arrivati dal sud pontino con la t-shirt con sopra stampata la faccia di Peppe sorridente al mare. Presente anche il suo papà, Paolo. Quando la bara è stata caricata sul carro funebre un breve momento di silenzio. «Forza Paoletto» qualcuno ha trovato la forza di dire. Poi l'ultimo viaggio verso Formia.
 

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