Sono tanti i dubbi, tante le domande dei latinensi che il 4 settembre devono tornare a votare. Le risposte sono tutte contenute nel decreto di indizione della consultazione, emanato dal prefetto Maurizio Falco d'intesa con la Corte d'Appello in cui si fa riferimento a un caso precedente e una sentenza del Consiglio di Stato.
CHI VOTA?
Chi voterà in quelle 22 sezioni? Su questo è tutto chiaro: saranno ammessi gli elettori iscritti nelle liste all'esito di una revisione straordinaria delle stesse, ad eccezione di quelli che fossero iscritti in altre sezioni. Ovvero: si farà una revisione straordinaria, includendo coloro i quali, residenti in quelle 22 sezioni, avranno nel frattempo compiuto 18 anni; mentre, chi aveva votato a ottobre in altra sezione, e nel frattempo si è trasferito in una delle 22, non sarà inserito. Una norma questa che tra l'altro scongiura che si verifichino trasferimenti in massa nelle sezioni che tornano al voto azzerando la possibilità che ci sia qualcuno che esprima due voti, uno ad ottobre in una sezione convalidata e uno oggi in una sezione dove si rivota
ICOT
La sezione 73 è quella dell'Icot, ovvero del seggio speciale ospedaliero dove votarono in 24. Zaccheo ottenne allora 13 voti e Coletta 10. In queste sezioni speciali ospedaliere, possono votare i ricoverati. Ma il 4 settembre non saranno ovviamente gli stessi di allora: e quindi chi voterà? Semplice: voteranno quelli attualmente ricoverati ma solo se residenti in una di quelle 22 sezioni.
SECONDO TURNO
Ballottaggio? Si farà? Non si farà? Nelle ultime ore, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato il pronunciamento del Tar, mandando al voto 22 sezioni di Latina per ripetere il primo turno delle elezioni di ottobre, in molti si sono chiesti: se si rivota al primo turno, e questo è stato fissato per il 4 settembre, perché non c'è una data anche per il ballottaggio (vinto a ottobre da Damiano Coletta)? Il decreto della prefettura non menziona il ballottaggio, ma ma non è nè una dimenticanza, né un errore: quel decreto è stato redatto dal prefetto d'intesa con il Ministero dell'Interno ed è prevalso l'orientamento che il voto del secondo turno sia comunque valido.