Avvocati pontini senza pace, il Consiglio appena eletto e già contestato

Il neo presidente Gifenni
di Elena Ganelli
2 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Novembre 2020, 11:19 - Ultimo aggiornamento: 12:15

Non ha fatto neppure in tempo a comunicare la propria costituzione che già una consistente parte dei suoi componenti si chiama fuori contestando le modalità della proclamazione. L'Ordine degli avvocati di Latina sembra davvero non trovare pace e ripiomba nel caos totale.

A dissociarsi dalla cosiddetta ricostituzione annunciata alla luce della sentenza del Tar che ha annullato lo scioglimento dell'organismo e la nomina del commissario straordinario è il Movimento Forense, gruppo che ha partecipato alle consultazioni di gennaio 2019 facendo eleggere due rappresentanti: Chiara De Simone e Stefania Caporilli. Adesso Mf per bocca del suo presidente nazionale Massimiliano Cesali si dissocia da qualunque iniziativa assunta dal ricostituito Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, neo presidente l'avvocato Giffeni, e precisa che nessuna responsabilità di tali decisioni, che appaiono non conformi a quanto previsto dal nostro ordinamento professionale, è riconducibile ai colleghi di Movimento Forense Latina. Si tratta di De Simone e Caporilli, entrambe consiglieri dimissionari con lettera depositata alcuni giorni prima della sentenza del Tar e ancora di Massimo Bellomo e Giuseppe Pesce che, in conseguenza delle dimissioni di altri colleghi, scorrendo la lista subentrerebbero nell'organismo di rappresentanza. «Ci siamo dimesse il 16 ottobre spiegano De Simone e Caporilli ma il ricostituito Consiglio non ne ha preso atto».

Anche lo scorrimento applicato per definire la nuova composizione e l'ingresso di Bellomo e Pesce secondo Mf è stato applicato in maniera che solleva dubbi perché non dovrebbe essere automatico. Mf si dissocia dunque dal comportamento dei colleghi anche perché la decisione di insediarsi ed eleggere presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere è stata adottata in loro assenza. Hanno quindi deciso di attendere un'indicazione chiara da parte del Consiglio nazionale al quale il commissario Mignano nei giorni scorsi ha scritto per sapere come muoversi nell'iter per l'insediamento. «In attesa di indicazioni spiegano - non ci assumiamo responsabilità di quanto deciso, fra l'altro, in nostra assenza». Insomma l'imbarcazione dell'Ordine forense naviga ancora in mezzo alla tempesta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA