Parole e movimento per allenare la memoria e prevenire la demenza senile

Due allievi di Nina Trushkova praticano gli esercizi di memorizzazione per allenare la mente
di Laura Alteri
2 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Ottobre 2022, 14:47

Allenare la memoria e le capacità cognitive per prevenire i sintomi della demenza senile. Si chiama IntelligenceGym ed è una tecnica di allenamento motorio-cognitivo, studiata e brevettata da Nina Trushkova. Dal 2010 infatti la presidente dell’Asd Europa di Aprilia (già allenatrice di ginnastica ritmica) ha ideato un percorso di allenamento che comprende attività motoria e mentale, per allenare la memoria a breve termine e così prevenire i danni dovuti all’età che avanza. Il metodo ha trovato spazio in importanti riviste scientifiche internazionali, grazie alla stretta collaborazione con il neurologo dell’ospedale Gemelli di Roma e docente universitario Giovanni Zelano. “Dopo approfonditi studi abbiamo capito che in molti, non solo pensionati ma anche persone in attività lavorativa, lamentavano problemi di memorizzazione. Da qui l’idea di avviare un allenamento riservato unicamente al sistema cognitivo, per prevenire o rallentare almeno la perdita di memoria”, spiega Nina Trushkova.


Nina spiega in cosa consiste l’allenamento: “Se una persona in buona salute riesce a ricordare sette o otto parole di un elenco di quindici, chi ha problemi di memoria se ne ricorda molte meno. Per questo ci alleniamo con esercizi combinati legati alle parole o alle figure: usiamo brevi filastrocche ed elenchi di parole, accompagnandoci con delle sequenze di movimenti da ricordare”.

Spesso chi ha perdite di memoria a breve termine, chi non ricorda cosa ha fatto nell’ultima ora o con chi ha parlato dieci minuti prima, pensa che questo sia qualcosa di irreversibile. “Non è così – spiega l'allenatrice. Si tratta di neuroplasticità: è risaputo che se alleniamo il nostro cervello lo manteniamo attivo ancora a lungo. Tra le allieve ho anche una novantenne perfettamente autonoma”.

L’obiettivo perciò è la prevenzione. “Quando subisci un’operazione alla gamba, devi fare riabilitazione per poter ricominciare a camminare. Noi facciamo così, ma con la mente: con gli esercizi giusti, miglioriamo le capacità di memorizzazione di ciascun utente. Cerchiamo sempre di fare esercizi diversificati per stimolare lo sforzo cognitivo: così gli utenti acquisiscono maggiore sicurezza”, afferma la Trushkova. L’attività include per ora una quindicina di allievi, soprattutto donne, dai cinquanta anni in su. “Molte volte le persone, soprattutto anziane, si vergognano di riconoscere queste défaillance, ma bisogna cambiare mentalità. Un anziano ha il diritto di godersi ancora la vita, può farlo meglio se lavora sulle proprie mancanze dovute al sopraggiungere dell'età” conclude la Trushkova. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA