Al musicista gaetano Umberto Scipione il premio
“Alessandro Cicognini” l'anno dopo Morricone

Il maestro e compositore gaetano Umberto Scipione
di Andrea Gionti
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Martedì 6 Novembre 2018, 20:24
Nell’edizione 2017 il prestigioso riconoscimento andò allo storico compositore romano Ennio Morricone. Quest’anno il premio internazionale Alessandro Cicognini (simbolo della musica cinematografica del neorealismo che ha scritto le colonne sonore di film diretti da registi del calibro di De Sica, Comencini, Steno e Monicelli) andrà al maestro Umberto Scipione, a conferma della carriera in crescendo del noto musicista di origini gaetane, docente al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e compositore di colonne sonore di film campioni d’incasso degli ultimi anni (Benvenuti al Sud, il sequel al Nord, Sotto una buona stella e quattro nomination al David di Donatello). Il riconoscimento sarà consegnato domani, mercoledì, presso la Sala Trevi del CSC – Cineteca di Roma, nell’ambito della cerimonia organizzata dal Centro Ricerche e Studi Nazionale Alessandro Cicognini, diretto dal compositore e regista Davide Cavuti, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, la Cineteca Nazionale ed il Comune di Francavilla al Mare.
All’evento, condotto da Mila Cantagallo, presenzieranno personaggi del mondo della cultura e del cinema nazionale ed internazionale, tra i quali il presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma Felice Laudadio, gli attori Pino Ammendola, Edoardo Siravo e Lino Capolicchio. «Ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare il maestro Cicognini negli ultimi anni della sua vita – racconta il maestro Scipione, 58 anni - Un incontro importante che mi ha arricchito sia dal punto di vista umano che professionale. Mi ha regalato pillole di arte e saggezza di cui ho fatto tesoro nel mio percorso artistico, nella mia vita. Ho condiviso in pieno il suo pensiero sul ruolo fondamentale della musica nei film quale colonna sonora. Ricevere il premio un anno dopo Ennio Morricone mi fa venire i brividi al pensiero di ciò che il Maestro rappresenta per il cinema italiano nel mondo. L’affiancare il mio nome al suo mi gratifica e mi inorgoglisce, ma soprattutto mi sprona a seguire il mio cammino e quella fiamma che da sempre lo illumina».
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