A Monte San Biagio e Campodimele tre degli "Alberi Monumentali" più preziosi d'Italia

A Monte San Biagio e Campodimele tre degli "Alberi Monumentali" più preziosi d'Italia
di Barbara Savodini
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Lunedì 9 Aprile 2018, 08:45
Ci sono anche quattro giganti verdi della provincia di Latina nel registro degli “Alberi Monumentali d’Italia” stilato dal Mipaaf per tutelare e rendere turisticamente appetibile una grande risorsa fino ad oggi poco valorizzata. Sì perché dietro una chioma rigogliosa spesso si cela una storia centenaria ricca di tradizioni, aneddoti storici e persino leggende. Altre volte, invece, è l’esistenza stessa dell’albero, raro oppure antichissimo, a rappresentare un tesoro naturalistico sconosciuto ai più. Per tutti questi motivi il ministero delle Politiche agricole,alimentari e forestali ha deciso di stilare un primo elenco nel quale sono stati inseriti 2.407 esemplari da proteggere ad ogni costo. In provincia di Latina è nel sud pontino che si trovano i quattro fusti più preziosi del territorio.

A custodire la metà del patrimonio, ovvero ben due di questi monumenti naturali, è la Sughereta di San Vito a Monte San Biagio, l’unica in Italia ad essere popolata da querce da sughero ad alto fusto. Dall’alto dei suoi 27 metri con un diametro di 525 cm , il primo è un vero e proprio gigante centenario che, fortunatamente, sorge in una zona della foresta non attaccata dal famigerato patogeno; un fungo killer che, da diversi anni ormai, sta mettendo a dura prova la sopravvivenza della foresta nonostante da tempo sia oggetto di studi e ricerche anche accademiche. Di un solo metro più basso è invece il secondo albero inserito nell’elenco del Mipaf che, come il precedente, può essere ammirato percorrendo via Dupante.

Benché leggermente più minuto e poco più giovane, questo secondo fusto è considerato preziosissimo dai botanici tant’è che è catalogato per quattro delle sette peculiarità contemplate dal registro ovvero età e dimensioni, forma e portamento, rarità e pregio paesaggistico. A differenza di molti altri alberi dell’elenco, in questi due casi si tratta di esemplari da sempre valorizzati dalla piccola comunità monticellana. Nel corso di una sentita cerimonia l’associazione “Sughereta Villa San Vito”, per esempio, ha apposto una targa per rendere riconoscibili i monumenti naturali e molto spesso vengono organizzate escursioni o eventi dedicati a questi longevi fusti.

Del tutto diverse le motivazioni che hanno portato all’iscrizione sull'ambito registro dell’olmo campestre che sorge in Piazza Municipio a Campodimele. Oltre ad essere uno dei pochi alberi protetti situati in pieno centro abitato, questo esemplare rappresenta infatti un pezzo di storia cittadina dato che fu piantato nel 1799 in onore della Rivoluzione Francese. Benché siano in pochi a saperlo, l'olmo di Campodimele è ad oggi uno dei pochi “Alberi della Libertà” piantati tra Francia, Italia e Svizzera ad essere ancora in vita. La quarta voce pontina inserita nel registro si trova infine in zona Fonte della Fota a Bassiano ed è un’antichissima farnia di 25 metri.

 
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