Turista francese disperso in Cilento: Simon forse assaltato dai lupi

Turista francese disperso in Cilento: Simon forse assaltato dai lupi
di Antonietta Nicodemo
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Domenica 18 Agosto 2019, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 20:00

POLICASTRO (Sa) Potrebbe essere rimasto vittima di un branco di lupi Simon Gautier, il 27enne francese di cui non si hanno tracce da nove giorni. È l'ultimo, tragico sospetto che accompagna le ricerche, giacché nell'area in questione, due anni fa ne furono immessi diversi esemplari per contrastare le incursioni dei cinghiali, divenuti un autentico incubo per le popolazioni locali.

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Intanto la madre del giovane, Delphine Godard ripete: «Aiutateci a trovare nostro figlio. Non ci abbandonate». Un appello che la donna ripete da mercoledì ai giornalisti italiani e francesi che continuano a raggiungere Policastro per seguire le ricerche. Delphine alloggia al residence «Il Villaggio» a Policastro insieme alla figlia Fuliette di 24 anni, l'ex marito Dominique Gautier e il suo nuovo compagno. Con loro ci sono oltre 15 amici di Simon giunti dalla Francia e da Roma. Ogni giorno partecipano attivamente alle ricerche. Tra di loro ci sono le due ragazze con le quali Simon condivide un appartamento nella Capitale, dove da due anni studia storia dell'arte. «Mi ha chiamata giovedì racconta una delle coinquiline e mi ha detto che era giunto a Policastro e che si preparava a dare inizio alla sua escursione verso Napoli».
 



IL PC
Ai carabinieri di Sapri è stato consegnato il pc che Simon utilizzava a Roma. Al suo interno sono stati trovati gli appunti relativi al percorso che aveva deciso di intraprendere tra le due località campane. Un tragitto che si snoda per lo più lungo la costa. Il Comune di Santa Marina ha visionato e diffuso le immagini del suo impianto di videosorveglianza e alcune telecamere hanno immortalato il momento in cui Simon è uscito dalla stazione ferroviaria della frazione Policastro, si è incamminato lungo le strade cittadine e ha acquistato una bottiglia d'acqua in un negozio. Tutto questo dopo le 16, quando l'escursionista ha raggiunto lo scalo ferroviario. Indossava un bermuda di jeans, una canotta e un paio di scarpette nere. Sulle spalle un sacco che comprendeva anche la tenda nella quale avrebbe trascorso la notte. Alle prime luci del giorno di venerdì 9 agosto ha iniziato la sua escursione verso Napoli, ma intorno alle 9.15 qualcosa non è andata per il verso giusto, come testimonia l'audio della sua chiamata al 118 della Basilicata, diffusa sul web. Nel chiedere aiuto, Simon riferisce all'operatrice di essere caduto e di essersi rotto entrambe le gambe. Chiarisce anche di aver iniziato a camminare da Policastro e di aver perso il sentiero mentre puntava su Napoli. Nel giro di pochi secondi, la batteria del cellulare si è scaricata. La cella del telefono lo indicava a Maratea. E le ricerche in un primo momento si sono concentrate lungo la costa rocciosa e le montagne lucane. Poi si sono spostate tra Policastro, Scario e Marina di Camerota. Un'area di 143 chilometri quadrati, di difficile accessibilità, caratterizzata da boschi, macchia mediterranea, rocce, burroni e anfratti. Le ricerche, coordinate dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, stanno impegnando forze di polizia, soccorso alpino e speleologico, volontari della protezione civile, unità cinofile addestrate per la ricerca di persone, elicotteri, droni e motovedette. A setacciare il territorio anche escursionisti e pastori del posto, che conoscono bene i sentieri e i loro pericoli.

IL CELLULARE
Al distaccamento dei vigili del fuoco di Policastro continuano a tenersi gli incontri operativi ai quali hanno preso parte anche il console francese, da venerdì a Policastro, e l'ufficiale di collegamento dell'ambasciata. Il cellulare era l'unico apparecchio a disposizione di Simon per farsi localizzare. Ma purtroppo non è stato possibile intercettarlo. Dalla Prefettura di Salerno precisano che «dal momento in cui è giunta la richiesta d'aiuto di Simon ai carabinieri di Lagonegro sono partite immediatamente le attività finalizzate alla geo-localizzazione dell'utenza telefonica, che portava all'individualizzazione di un'area molto vasta compresa tra i territorio di tre province». Nei primi giorni, infatti, le ricerche si sono spinte fino a Tortora, in Calabria.

 

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