Venezia, truffa dei benzinai, pubblicizzavano prezzi più bassi rispetto a quelli praticati ai clienti: la Finanza indaga 11 distributori

Ai titolari sono state contestate violazioni quali l’omessa comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico dei prezzi praticati dal distributore attraverso il portale “Osservaprezzi carburanti”

Venezia, truffa dei benzinai, pubblicizzavano prezzi più bassi rispetto a quelli praticati ai clienti: la Finanza indaga 11 distributori
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Martedì 6 Settembre 2022, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 7 Settembre, 13:20

Attiravano i clienti con prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato, ma vendevano il carburante a un prezzo più alto di quello pubblicizzato. Nei guai sono finiti undici distributori di carburante su tutto il territorio veneziano. Le Fiamme Gialle veneziane hanno intensificato i controlli su tutto il territorio della provincia, avviando mirati riscontri nei confronti degli impianti di distribuzione di carburanti.

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I controlli hanno puntato a individuare le truffe applicate con manovre speculative e anticoncorrenziali a danno dei consumatori finali, tramite pratiche commerciali scorrette quali l’inosservanza degli obblighi di esposizione e di pubblicizzazione dei prezzi. Oltre 30 i controlli svolti, che hanno consentito di rilevare 11 presunti casi di irregolarità presso benzinai che si trovano nei comuni di Venezia (Mestre), Jesolo, Salzano, Musile di Piave, Mira, Cavarzere e Chioggia.

In particolare, ai titolari sono state contestate violazioni quali l’omessa comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico dei prezzi praticati dal distributore attraverso il portale “Osservaprezzi carburanti” ovvero la comunicazione di un prezzo inferiore a quello effettivamente praticato al pubblico o ancora l’irregolare pubblicizzazione dei prezzi dei carburanti commercializzati.

Per queste violazioni, sono stati interessati i Comuni competenti per territorio in quanto titolari del potere di fare le previste sanzioni amministrative, comprese, per tutte e tre le casistiche accertate, tra un minimo di 516,00 ed un massimo di 3.098 euro.

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