Era stato inaugurato solo qualche giorno fa il murale che omaggiava una delle figure simbolo dei Quartieri Spagnoli e della cultura popolare partenopea, La Tarantina: ora è stato sfregiato, ricoperto dalla scritta offensiva "Non è Napoli".
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Conosciuta anche come "femminello" napoletano, la Tarantina è stata rappresentata artisticamente nei vicoli di Montecalvario, precisamente sulla parete esterna del Palazzetto Urban, dall’artista-madonnaro Vittorio Valiante. L’inaugurazione dell'opera era stata una festa all'insegna dell’arte e della cultura, pensata come prima iniziativa di rigenerazione sociale del territorio a cui avevano partecipato anche cittadini ed istituzioni. «Questo murale rappresenta la memoria dei quartieri spagnoli dove storicamente è sempre esistita una forte integrazione tra la popolazione trans, denominata i femminielli, e gli altri cittadini», spiega Vladimir Luxuria.
«Sdegno e tristezza per l’odioso atto di vandalismo ai danni del murales raffigurante la Tarantina, deturpato di notte con scritte omofobe», scrive l'Arcigay Napoli in merito all’atto vandalico che ha rovinato la street art.
«A Napoli - prosegue l'Arcigay -, come nel resto nell'intero Paese, aumentano le manifestazioni d’odio e d’intolleranza, e la comunità Lgbtq non viene risparmiata. La città delle Quattro Giornate, durante le quali anche i femminielli contribuirono alla liberazione dell’occupazione nazifascista, non può tollerare un simile atto di violenza. La Tarantina è Napoli, i femminielli sono la storia e la cultura di Napoli - conclude Arcigay - e basterebbe pensare al teatro De Simone, alle opere di Patroni Griiffi o Annibale Ruccello, alla musica di Pino Daniele, alle tammorre della Juta dei Femminielli a Montevergine, alla tombola popolare».
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