Suviana, l'inchiesta: nei lavori sono nove le ditte indicate. Il pm: «Faremo un'indagine specifica»

Gli accertamenti riguardano anche, e soprattutto, il rispetto del documento di valutazione dei rischi delle ditte e il rispetto delle norme antinfortunistica

Suviana, l'inchiesta: nei lavori sono nove le ditte indicate Il pm: «Faremo un'indagine specifica»
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Venerdì 12 Aprile 2024, 11:01
L'inchiesta per disastro e omicidio colposi, ancora contro ignoti, parte dalle verifiche sugli appalti, visto che sono nove, oltre alle tre aziende primarie (Siemens, Abb e Voith), le ditte indicate sul cartello dei lavori all'ingresso dell'impianto. Ma gli accertamenti riguardano anche, e soprattutto, il rispetto del documento di valutazione dei rischi delle ditte e il rispetto delle norme antinfortunistica. Quindi il rapporto amministrativo tra le ditte e i lavoratori che si trovavano nella centrale idroelettrica di Bargi. «Abbiamo dato una delega su appalti e subappalti - ha spiegato il procuratore di Bologna Giuseppe Amato - valuteremo le condizioni delle ditte e se dal punto di vista normativo, di prevenzione e infortunistica sia stato fatto tutto». Ma per gli inquirenti sarà fondamentale anche continuare a sentire superstiti e dirigenti della centrale. E infine, quando ci sarà la possibilità di accedere all'impianto, sarà necessario ricostruire le cause dello scoppio, avvenuto durante il collaudo del "gruppo due", avvalendosi di una perizia. Ancora le cause dell'esplosione sono ignote.

LE TAPPE

Il lavoro degli investigatori bolognesi, coordinati da Amato e dal pm Flavio Lazzarini è cominciato subito dopo l'incidente di Suviana e durerà presumibilmente a lungo. Presto potrebbero esserci i primi nomi iscritti nel registro degli indagati. Intanto per acquisire tutta la documentazione tecnica. Ma «adesso la priorità è riuscire a recuperare i dispersi e fino a quando questa fase non sarà completata è inutile insistere sulle responsabilità», ha sottolineato Amato al punto stampa di ieri. Del resto, ha ribadito più volte il procuratore, che un'indagine così complessa «non si misura come se fossimo dei centometristi». Dunque si prevede una maratona di indagini incrociate.

GLI ACCERTAMENTI

Gli investigatori si stanno concentrando sui ruoli delle ditte. «Stiamo ricostruendo lo stato dell'arte dal punto di vista amministrativo ha detto Amato ossia il rapporto che avevano i lavoratori nel plesso aziendale, e la catena degli appalti e subappalti.

Verificheremo il rispetto della normativa e il documento di valutazione dei rischi, che nello specifico richiede quell'approfondimento sui rischi inferenziali, quando hai la presenza sul posto di dipendenti di varie aziende». Intanto l'amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, sottolineava che «non c'è nessuna catena di subappalti. Le aziende hanno scelto in autonomia».

La procura ha stabilito che sui corpi delle vittime non verrà eseguita l'autopsia, ma solo un esame esterno e una tac. Dal momento che le cause dei decessi sono già evidenti, in quanto riconducibili all'esplosione avvenuta martedì scorso. Inoltre non verrà sequestrata tutta la centrale. «Abbiamo già anticipato da subito che solo per acquisire elementi che riguardano la turbina, l'alternatore e altro, il sequestro, se e quando sarà fatto, riguarderà l'ottavo e il nono piano», ha chiarito Amato. A fare gli accertamenti disposti dalla procura sarà dunque un pool di investigatori, con deleghe specifiche: Ausl, ispettorato del lavoro, Guardia di finanza per alcuni aspetti, i carabinieri, e anche i carabinieri del Nil (comando tutela lavoro) per altri, oltre, ovviamente, ai vigili del fuoco. Un gruppo «creato da subito», ha spiegato infine il procuratore capo Amato.
 

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