​Sorrento, violenta l’ex fidanzata di 17 anni in spiaggia poi minaccia di ucciderla: «Sei munnezza, ti butto l’acido in faccia»

Sorrento, entrambi hanno 17 anni. Lui aveva picchiato anche la mamma

Una foto dall’archivio di un arenile
di Dario Sautto
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Domenica 24 Settembre 2023, 08:12

«Ti butto l’acido addosso e in faccia, così la gente non ti riconosce più». Un amore malato, che di amore non aveva nulla, e che aveva spinto una ragazzina di appena 17 anni a rinchiudersi in casa per paura che le accadesse qualcosa. «Non devi uscire da sola, non devi andare al mare perché nessuno devi vederti in costume. Sei solo mia». Lui ha qualche mese in meno di lei, una relazione nata tra i banchi di scuola, in Penisola Sorrentina, culminata con una serie di violenze sessuali subite dalla vittima e denunciate solo dopo l’ennesimo tentativo di aggressione avvenuto davanti ai genitori di lei.

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«Lui all’inizio era così premuroso, gentile, affettuoso» prima di trasformarsi in uno stalker, ossessionato da tradimenti inesistenti e sconquassato dall’uso di droga. Nonostante la fine della relazione tra i due, lui non si era rassegnato ed aveva ripreso a vessarla. «Si era scusato, mi aveva chiesto di incontrarlo. Io ci avevo creduto, ma aveva ricominciato a minacciarmi» ha spiegato in sede di denuncia la ragazzina, costretta pure a subire rapporti sessuali contro la sua volontà. Teatro dell’orrore è il corso principale che attraversa tutti i Comuni della Penisola, fino a Sorrento. E ancora la vicina spiaggia di Meta, che di notte diventa luogo solitario e buio, dove le coppiette spesso trovano rifugio.

Anche Maria e Marco (nomi di fantasia) lo scorso giugno erano andati in spiaggia.

«Io non volevo, ma mi ha colpevolizzata e, per paura che mi picchiasse, l’ho assecondato» ha raccontato in lacrime la ragazza, che ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri della stazione di Piano di Sorrento, che l’hanno ascoltata in presenza della mamma ed hanno avviato le indagini, minuziose, raccogliendo indizi decisivi nelle chat sul cellulare della ragazzina. Un racconto dell’orrore, che ha spinto la Procura per i Minorenni di Napoli a chiedere immediatamente l’applicazione del codice rosso. Ieri mattina, i carabinieri della compagnia di Sorrento hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in un istituto penitenziario per minori emessa dal gip del tribunale per i Minorenni di Napoli nei confronti del 17enne di Meta, accusato di atti persecutori e violenza sessuale ai danni della fidanzatina. Negli screenshot delle chat sono contenuti insulti e minacce irripetibili, in gran parte scritti in dialetto. 

Una storia turbolenta, quella di Marco, già allontanato da casa per maltrattamenti in famiglia perché aveva aggredito lo zio e picchiato più volte la mamma. Il motivo era sempre lo stesso: i soldi per comprare stupefacenti. Era stato denunciato già quattro volte e i carabinieri già lo conoscevano, nonostante fosse formalmente incensurato. Minorenne, tossicodipendente e con una condotta violenta anche tra le mura domestiche, Marco era fuggito dalla comunità alla quale era stato affidato e aveva ripreso a pedinare la 17enne, che nel frattempo aveva deciso di troncare quella relazione malata.

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Tra le minacce, anche una possibile revenge porn: le aveva promesso che avrebbe creato sticker a sfondo sessuale per poi mandarli in giro nelle chat. Durante uno degli incontri, Marco avrebbe scippato il telefonino dalle mani di Maria per controllare tutte le chat in cerca di prove di tradimenti: un possesso camuffato da finta gelosia. Solo dopo una lunga discussione, fatta di insulti e minacce, Marco le ha restituito il cellulare. Per questo episodio, però, secondo il giudice non è configurabile il reato di rapina. «Sei una munnezza tu e la tua famiglia, sei solo una z..., ti uccido e uccido anche tuo padre. Ti sparo» sono solo alcune delle frasi cariche d’odio e minacce di morte trovate sul telefonino della ragazzina. Diverse sarebbero state le aggressioni, due delle quali avvenute in strada. 

Una nei pressi di una pizzeria, in pieno centro a Piano di Sorrento, quando Maria fu presa a schiaffi davanti ad alcuni amici. L’ultimo episodio è avvenuto poche settimane fa ed ha convinto lei e i genitori a prendere provvedimenti e, finalmente, a denunciare. Maria da tempo non usciva più di casa da sola, era in auto in compagnia della mamma. Marco – è la ricostruzione – le ha riconosciute ed ha cominciato a pedinarle, poi ad inseguirle, fino ad arrivare sotto casa loro. A quel punto, il 17enne non si è fermato, non si è arreso. Anzi, si è appostato nei pressi del portone ed ha cominciato a citofonare con insistenza, ad urlare, ad insultare e minacciare la ragazza e i suoi familiari, finché il papà non ha allertato i carabinieri della stazione di Piano di Sorrento, che sono subito intervenuti. Così è iniziato il percorso: prima la denuncia, poi le indagini, infine ieri l’arresto per stalking e violenza sessuale. Marco ora è detenuto nel carcere di Nisida, in attesa di essere interrogato. Per Maria è la fine di un incubo.

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