«Abbiamo fatto un errore purtroppo; da sempre nel nostro ristorante, abbiamo scelto di offrire la degustazione oli. Perché da sempre crediamo in questo progetto, che ci ha portato a creare la carta oli più grande del sud Italia e perché da sempre vogliamo sensibilizzare il prossimo a un assaggio di un ingrediente che per noi è vitale. Purtroppo su uno scontrino dell'1 settembre (abbiamo ragione di credere a cena, anche se controlleremo anche gli ospiti del pranzo) la cifra è uscita a 4€ al posto di 0€ per un errore di battitura. Su duemila scontrini quest'anno è capitato questo errore e un nostro cliente ha recensito la stessa come piatto non richiesto e pagato, in maniera errata».
Inizia così il post di Gianvito e Debora, executive chef e proprietari del progetto Evo Ristorante di Alberobello. E questa volta, dopo i tanti casi estivi di scontrini pazzi, la storia è molto diversa. Sono infatti i ristoratori a chiedere scusa e a lanciare un appello social per ritrovare il cliente a cui è stato addebitato erroneamente il sovrapprezzo. Offrendo, in cambio, una cena.
L'appello
«Credo cosi tanto in questo progetto che da sempre produttori, ospiti del ristorante e chiunque passa da noi, vive una condizione di accoglienza verso questo ingrediente.
«La executive Debora insieme a me domani, proverà a chiamare tutti i clienti di quella giornata. Chiediamo se la cliente dovesse leggere, di farsi viva per poterle offrire una nuova esperienza da noi e per poter rimediare all'errore che purtroppo in quanto umano può accadere anche se inaccettabile per il nostro modo di vedere il lavoro, fatto di precisione e puntualità. Siamo disposti a rimborsare l'intero importo della cena o a offrire con immenso piacere una nuova esperienza nella nostra casa. Siamo avviliti da quanto successo all'ospite e speriamo di poter risolvere l'accaduto quanto prima. Per noi l'ospite è al centro di tutta l'esperienza e questi errori per noi sono fonte di malessere».
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