Ristoranti stellati, la guida Michelin 2024: 3 stelle a Norbert Niederkofler e a «Quattro Passi» (che riporta il titolo in Campania)

La selezione degli ispettori della «rossa» delinea un nuovo firmamento composto da 395 stelle distribuite in tutta la penisola

Michelin 2024, sono 13 i ristoranti italiani con tre stelle: Norbert Niederkofler confermato, Quattro Passi riporta il titolo in Campania
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Martedì 14 Novembre 2023, 18:29 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 15:05

Non era mai successo in 69 edizioni di Guida Michelin Italia: essere nell'Olimpo dei ristoranti tre stelle Michelin da cinque anni, veder chiudere il proprio ristorante dove è partita la rivoluzionaria idea di cucina di «Cook the mountain», ripartire da una nuova sede e riconquistare nel medesimo anno le ambitissime tre stelle Michelin. È successo oggi sul palco del Teatro Grande di Brescia con Atelier Moessmer Norbert Niederkofler che si aggiunge alla schiera dei ristoranti tristellati, quelli che valgono un viaggio in Italia secondo il giudizio degli ispettori della «rossa». «È stato più emozionante della prima volta, quasi un ottovolante in pochi mesi. - ha detto Norbert Nierderkofler, premiato anche con la Stella Verde - Il mio lavoro è fatto per i giovani e l'Atelier vuole essere un think tank per costruire il loro futuro. Non è più solo un ristorante, è molto di più per la formazione delle nuove generazioni. Ho 62 anni, l'età media della mia brigata è meno della metà. Mantra del nostro lavoro è il rispetto, per la persona, per la natura, per la montagna. Solo così c'è futuro, con la sostenibilità, e l'Italia ha tanti valori da esprimere e preservare».

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Le stelle

Ma le grandi sorprese non si fermano qui. Salgono a 13 i ristoranti tre stelle Michelin in Italia con il riconoscimento a «Quattro passi» a Nerano che riporta in Campania il titolo dei titoli per chi segue il mondo della cucina, dopo il fermo per lavori del Don Alfonso 1890 della famiglia Iaccarino. «La Campania ha tanta biodiversità e sono dovuto andare fuori per comprendere quanto valga questo per poi tornare come chef patron», ha detto Fabrizio Mellino del Quattro Passi.

La geografia della guida«rossa» guarda dunque - e finalmente secondo molti addetti ai lavori - più a Sud. Oltre alle due new entry si confermano tristellati: Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara), Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), Le Calandre a Rubano (Padova), Dal Pescatore a Canneto sull'Oglio (Mantova), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (L'Aquila), Uliassi a Senigallia (Ancona), e Enrico Bartolini al Mudec a Milano. Molti di loro sono all'estero per la «Settimana della cucina italiana nel mondo», ma al teatro è tutto uno scambio di abbracci, selfie, e pacche sulle spalle tra Norbert Niederkofler, Enrico Crippa, Antonino Cannavacciuolo, Riccardo Monco di Enoteca Pinchiorri. Chicco e Boco Cerea di Da Vittorio, Massimo Bottura di Osteria Francescana, Heinz Beck de La Pergola, Mauro Uliassi, Massimiliano Alajmo, Nadia e Giovanni Santin (Dal Pescatore).

«Edizione memorabile»

Fanno finalmente capolino anche le donne chef: c'è Cristina Bowerman del ristorante stellato Glass Hostaria che accoglie nella schiera delle stellate Casa Mazzucchelli (Aurora Mazzucchelli) che riconquista la Stella Michelin, Ada (Ada Stifani) a Perugia e Wood (Amanda Eriksson) alle pendici del monte Cervino. «Una edizione memorabile» ha commentato Marco Do dell'ufficio comunicazione Michelin. Il firmamento conta 395 ristoranti stellati (13 tre stelle con due novità, 40 due stelle con 5 novità e 342 ristoranti con 26 novità), ma non tutti brindano. Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano e Bracali a vicino Grosseto perdono una delle due stelle. E sono dieci i ristoranti che hanno perso l'unica stella: La fermata ad Alessandria, La bottega del 30 a Castelnuovo Berardenga; Pietramare Natural Food a Isola Capo Rizzuto, Il Cascinale nuovo a Isola d'Asti, Tano passami l'Olio a Milano, Ma.ri.Na a Olgiate Olona, Cielo a Ostuni, La Terrazza a Roma, Casa Vicina a Torino, Pierino Penati a Viganò

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