Si stringe il cerchio intorno ai presunti autori dell'aggressione ai danni di un rider avvenuta l'altra notte a Napoli. Lo scooter della vittima è stato ritrovato dinanzi all'abitazione di un sospettato ed in questura, oggi, sono finte quattro persone. Due di loro, entrambi minorenni, sono state sottoposte a fermo per rapina aggravata in concorso: in sei hanno picchiato la vittima, minacciandola anche con una pistola e un coltello per costringerla a consegnare il mezzo. Gli inquirenti stanno ricostruendo la dinamica dell'accaduto anche attraverso l'esame delle immagini di videosorveglianza. Un lavoro non facile che sarà completato solo nelle prossime ore e che sarà sottoposto poi alle autorità giudiziarie competenti.
Gianni Lanciano, 50 anni, padre di due ragazzi, disoccupato da sei, rider da poco per portare qualche euro a casa, l'altra notte era in sella ad uno scooter e stava percorrendo calata Capodichino per fare alcune consegne, quando è stato avvicinato da un gruppo di sei persone, tutte con il volto coperto, che dapprima lo hanno picchiato e poi lo hanno costretto a consegnare loro lo scooter.
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Invoca il pugno duro e pene severe per i responsabili la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Un gesto «vigliacco e di inaudita violenza che condanniamo con forza. Siamo vicini a lui e alla sua famiglia», scrive su Facebook Vincenzo De Luca, governatore della Campania, mentre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris parla di «una pagina indegna e criminale in un momento così terribile. Evidenzia la precarietà di un lavoro non di rado espletato senza adeguate garanzie; la violenza di una banda di criminali che agisce indisturbata senza che nessuno intervenga; la desertificazione dei territori dovuta ad una pandemia che sta piegando le nostre città». Commosso da tanta vicinanza Gianni Lanciano chiede però un lavoro; quel lavoro da macellaio che ha fatto fino a sei anni in un ipermercato dell'area a nord di Napoli. Un'offerta di lavoro gli è giunta nelle ultime ore da una macelleria di Ottaviano. Lanciano ha detto di non aver avuto paura mentre era oggetto dell'aggressione e di aver provato dapprima tanta rabbia, ma anche dispiacere per gli aggressori: «Sono dei ragazzini». Insomma adolescenti che nella violenza vedono svanire il loro futuro. Nel tardo pomeriggio il rider è passato in questura per ritirare il suo scooter, con un sentito grazie agli investigatori per l'impegno profuso sulla sua vicenda.