Regioni, Sardegna e Sicilia sfidano il governo: venga chi ha il certificato di negatività

Regioni, Sardegna e Sicilia sfidano il governo: venga chi ha il certificato di negatività
di Mauro Evangelisti
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Domenica 24 Maggio 2020, 08:34 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 06:44

«La Sardegna spalanca le braccia ai turisti, chiediamo solo una piccola cautela in più: munirsi di un certificato di negatività al Covid-19» spiega in un video su Facebook il governatore Christian Solinas. Come si fa a ottenere il certificato di negatività per andare in Sardegna? Mistero. In Sicilia fino al 7 giugno è in vigore una ordinanza del presidente Musumeci che obbliga alla quarantena chiunque arrivi da fuori, dai giorni successivi si ipotizza una misura simile a quella della Sardegna: il passaporto sanitario.

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Per comprendere le posizioni dei governatori delle due isole bisogna guardare il tabellone sull'andamento dell'epidemia, diffuso ieri dalla Protezione civile, alla voce nuovi casi. Sardegna: 0; Sicilia: 0; Lombardia 441; Piemonte: 60. In sintesi: dal 3 giugno, quando il governo dovrà decidere se consentire i viaggi da una regione all'altra, due mete turistiche come la Sardegna e la Sicilia rischiano un'invasione. Gradita dal punto di vista economico, ma molto temuta per gli effetti sull'epidemia. Prima Solinas, poi Musumeci, hanno parlato di «passaporto sanitario» per chi arriva nelle rispettive isole. In altri termini, come dice il governatore della Sardegna: un certificato di negatività. Di cosa si tratta? Nel governo non ne vogliono sentire parlare, sia Speranza (Salute), sia Boccia (Affari regionali) hanno sempre detto che non esistono patenti di immunità o di negatività.

L'idea di Solinas sulla carta è semplice: tutti i turisti, un giorno prima di salire sull'aereo per la Sardegna, vanno a fare il tampone e così possono certificare di essere negativi. Nella pratica, però, non si può fare: ai laboratori privati non è consentito eseguire il test molecolare, l'unico attendibile dal punto di vista diagnostico, neppure a pagamento, anche se tecnicamente potrebbero garantire questo servizio; nelle strutture pubbliche del servizio sanitario nazionale, dove giornalmente si eseguono circa 70mila tamponi, si può andare solo se lo decide la Asl: se hai i sintomi o se sei stato a contatto con un positivo. Dunque, il certificato di negatività per andare in vacanza non esiste. In Sardegna hanno anche ipotizzato di ricorrere a test salivari rapidi, ma ancora non sono in commercio. Terza opzione: ognuno di noi può andare in un laboratorio privato ad effettuare il test sierologico a pagamento per il coronavirus, ma il risultato non offre certezze: verifica solamente la presenza degli anticorpi, ma potrei essere positivo, senza averli ancora sviluppati. Sui viaggi in Sardegna e Sicilia c'è grande attesa: passaporto sanitario ha avuto un picco di ricerche su Google.

LIMITI
C'è un altro nodo da sciogliere: l'Italia aprirà ai viaggiatori dagli altri paesi dell'Unione europea, senza quarantena, dal 3 giugno. Sicilia e Sardegna chiederanno un analogo certificato di negatività anche ai turisti stranieri? Con quale sistema? Questa storia rischia di trasformarsi in un pasticcio, mentre ancora non ci sono certezze sul via libera, sempre dal 3 giugno, degli spostamenti da una regione all'altra. Ovviamente non ci sarà una divisione tra fasce di contagio delle varie di regioni, ma si aspetterà, a partire da martedì, di accumulare i dati per comprendere meglio gli effetti della riapertura del 18 maggio. Venerdì si potrà valutare, regione per regione, la situazione: se servirà, saranno limitati gli spostamenti in singole zone rosse o in intere regioni i cui confini resteranno chiusi in entrata e in uscita. Inutile girarci intorno: ieri la Lombardia ha registrato i due terzi dei nuovi casi positivi in Italia, rischia di restare chiusa. Lo stesso vale per il Piemonte. Intanto, alcune regioni hanno già aperto ai collegamenti con quelle confinanti (ma non il Lazio, che ha scelto la linea del rigore). In Veneto il governatore Zaia ha firmato un'ordinanza che riavvia una serie di attività da lunedì, tra cui parchi di divertimento e centri per l'infanzia.
 

 
 
 

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