Più luglio che giugno. E soprattutto non prenotate nulla che non sia cancellabile gratuitamente. Perché ancora quello che ci riserva il futuro prossimo alle voci vacanze, turismo, viaggi, è indecifrabile. A luglio andremo in spiaggia, probabilmente in Italia, più facilmente nella nostra regione, ma dovremo rispettare le distanze.
Salire su un aereo sarà più complicato: c’è l'ipotesi di mantenere il posto di mezzo (nelle file da 3 degli Airbus 320 o dei Boeing 737) vuoto, ma comunque se mai torneremo a volare in giugno, sarà tutto molto più lento, dai controlli di sicurezza, in cui dovremo mantenere le distanze, alle operazioni di imbarco. Alcune compagnie aeree hanno già avviato delle misure drastiche: Emirates a Dubai su alcuni voli ha svolto dei test sierologici rapidi per verificare se vi fossero passeggeri positivi a Covid-19. Ma il nodo vero è un altro: gran parte dei paesi, dal Portogallo alla Thailandia, hanno chiuso le frontiere e anche quando dovesse esserci una parziale riapertura - non prima di giugno - comunque è possibile che alcune nazioni impongano un periodo di quarantena di 15 giorni a chi arriva dall’Italia.
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E qui si entra in un terreno minato: è un problema con cui dovremo imparare a convivere, ma nei prossimi mesi, quando si potrà gradualmente tornare a volare, in giro per il mondo noi italiani saremo visti con diffidenza, anche irrazionale, perché arriveremo da un paese del mondo tra quelli che hanno avuto più morti per Covid-19 e più infetti. Potrebbe non essere piacevole, ma lo stesso potrebbe succedere - irrazionalmente - a un turista di Bergamo che deciderà di andare in vacanza in Sicilia.
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A Ibiza, una delle mete del turismo per eccellenza, già sono stati persi 4mila posti di lavoro, una parte degli hotel ha deciso che non aprirà questa estate: anche se a giugno o luglio sarà dato il via libera ai turisti, non sarà conveniente per i proprietari di alcuni alberghi organizzarsi per rispettare tutte le norme di sicurezza. Difficile anche che le grandi discoteche possano accogliere decine di migliaia di persone in un luogo chiuso.
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Michael O’Leary, numero uno di Ryanair, è convinto che ciò che si sta perdendo quest’anno, sarà recuperato nel 2021 perché dopo lo stop ai viaggi tutti saranno desiderosi di partire. Alcune grandi operatori, a chi aveva prenotato la vacanza, stanno offrendo il rimborso o, in alternativa, un voucher che consentirà una vacanza a prezzi molto convenienti per il dopo coronavirus. In molti stanno scegliendo la seconda opzione, perché prevale la voglia di viaggiare.
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