È accusato di aver dato la caccia ai giovani che poco prima avevano ingaggiato una lite col figlio e, una volta rintracciati, di essersi fatto giustizia da sé sparando alle gambe e ferendo uno di loro, un poliziotto finito agli arresti domiciliari nel Casertano. Sull'episodio - avvenuto ieri sera nel comune di Santa Maria a Vico - sono in corso le indagini dei carabinieri per ricostruire l'esatta dinamica. Sembra tuttavia che la lite - scoppiata ieri sera per futili motivi - avrebbe coinvolto tre-quattro ragazzi in Piazza Falcone e Borsellino, punto di ritrovo dei più giovani e a quell'ora affollata di ragazzi. Una lite tra coetanei - alcuni dei quali provenienti dal vicino comune di San Felice a Cancello - in cui avrebbe avuto la peggio il figlio 18enne dell'agente rimediando uno schiaffo o forse solo minacce.
Una scena da Far West
L'adolescente è così corso a casa dal padre a riferirgli l'accaduto.
Sull'episodio è intervenuto il deputato di Avs Francesco Borrelli: «Quanto è accaduto nella tarda serata di sabato nel Casertano, nella Valle di Suessola, è inammissibile. Un papà poliziotto - ricostruisce - si arma di pistola e si lancia alla caccia di un ragazzo che poco prima ha avuto un litigio con il figlio. Ne sarebbe nata una colluttazione e poi due colpi di pistola esplosi dal poliziotto. Uno dei bossoli ferisce il 18enne all'altezza del ginocchio. Si è sfiorata una tragedia. Una scena da Far West. Ennesimo episodio di violenza dilagante. Da un lato una gang che pesta un ragazzo, dall'altro una reazione assurda e spropositata. La giustizia privata - conclude Borrelli - sta diventando la soluzione alla criminalità. Occorre porre un freno a questa terribile anarchia».