PIOMBINO - Il gigante arrivato da Singapore - 292,5 metri di lunghezza, 43,4 di larghezza e 55 di altezza - guarda il porto di Piombino dalla banchina Est, mentre a distanza di sicurezza partono i traghetti verso l'Elba. Per il presidente della Toscana, Eugenio Giani, la Golar Tundra si merita il soprannome di «nave della libertà» e lo ripete alla conferenza stampa del primo pomeriggio, dopo che per tutta la notte la nave è stata sorvegliata dalle forze dell'ordine che temevano proteste e blitz dei comitati. Per ora non c'è stato nulla. Al fianco del governatore, i dirigenti di Snam che sviluppano con i numeri la tesi che le navi rigassificatrici ci stanno liberando dalla dipendenza della Russia e della geopolitica. Un gasdotto è fisso, il rigassificatore invece può ricevere le forniture dalle metaniere di qualsiasi parte del mondo.
NUMERI
Il managing director di Snam, Massimo Derchi: «Nel 2022 i consumi di gas si sono ridotti in maniera sensibile, siamo passati dai consumi medi annuali dell'ordine di 75 miliardi di metri cubi a 68 miliardi.
Ieri il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha confermato che la strada delle navi-rigassificatrici è quella giusta: oltre a quelle di Piombino e Ravenna «dovremo aggiungerne ancora una se non due, perché i rigassificatori sono una garanzia: il tubo in qualsiasi momento può fermarsi, o perché il fornitore non lo alimenta o perché succede un incidente, con i rigassificatori è possibile acquistare gas da tutto il mondo». Si torna al discorso iniziale: liberiamoci dalla dipendenza della Russia, liberiamoci dalle variabili della geopolitica. La Golar Tundra resterà a Piombino per tre anni e come spiega Elio Ruggeri, ad di Snam Fsru Italia, è stata scelta perché era la risposta più rapida: «Offriva questa banchina, che è una risorsa imprescindibile, ogni altro sito necessità di interventi offshore. Sicurezza? Nel mondo ci sono una cinquantina di navi Fsru (Floating Storage Regasification Unit) che operano da una decina di anni senza aver mai registrato un incidente grave. Sono impianti assolutamente affidabili». A quanto pare funzionano meglio dei bancomat.
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