Napoli, i pini-simbolo di Posillipo a rischio estinzione a causa di un parassita mortale

Napoli, i pini-simbolo di Posillipo a rischio estinzione a causa di un parassita mortale
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Giovedì 25 Ottobre 2018, 18:23
La colpa è di un pericoloso parassita, la cocciniglia Tartaruga. Come la Xylella massacra gli olivi, così questo insetto fa morire inesorabilmente i pini. Da tempo ha attaccato quelli della collina di Posillipo, simboli storici del panorama napoletano, cantati da poeti e artisti, ritratti in infinite foto e gouaches. In questi giorni si sta intensificando il lavoro di abbattimento dei pini a rischio crollo: una quarantina sono già stati rimossi, molti altri lo saranno a breve. E purtroppo è tutta la zona ad essere sotto osservazione: la diffusione del parassita è difficilissima da arrestare, il contagio totale un rischio più che concreto. «Il» pino di Posillipo, quello nei pressi della chiesa di Sant'Antonio, protagonista delle vedute più note - dai dipinti della scuola di Giacinto Gigante fino alle foto del secolo scorso - scomparve già nel 1984. Dopo 129 anni fu colpito da una malattia (le cronache botaniche dell'epoca non riferiscono se si trattasse o meno della stessa funesta cocciniglia) che ne rese necessario l'abbattimento.

Fu sostituito negli anni '90 da un gemello piantato più o meno nello stesso punto e nella stessa inclinazione. Non fa parte degli alberi a rischio imminente per l'attuale epidemia, ma gli agronomi non sono ottimisti: le strategie per combattere il parassita con iniezioni nel fusto non hanno funzionato, l'irrorazione dall'alto è impossibile vista l'alta densità urbana del territorio. Nel giro di tre anni, secondo le previsioni peggiori, potrebbero scomparire i pini in quasi tutta la collina di Posillipo. Gli abitanti della zona sono furiosi, puntano il dito contro l'incuria e gli interventi tardivi. Le strade del quartiere da oasi ombreggiate si stanno trasformando in cimiteri d'alberi: i tronchi segati alla base sono un pugno nell'occhio, monconi del panorama che fu.

«E d'estate camminare sotto il sole battente sarà un inferno», prevedono i residenti. Nei giorni scorsi la commissione Ambiente del Consiglio comunale ha rivolto un sos al Governo: i fondi del bilancio cittadino per il verde pubblico sono del tutto insufficienti a fronteggiare la moria dei pini, servono nuove risorse. Intanto le operazioni di taglio vanno mestamente, inesorabilmente avanti. E chi è uscito in barca nel golfo giura che l'aspetto della collina stia già inesorabilmente cambiando. Re Carlo di Borbone voleva che le vedute napoletane fossero riprodotte il più possibile, anche su vasi e ceramiche, per essere ammirate dal popolo e non solo dai ricchi collezionisti d'arte. Non prevedeva che quelle immagini potessero diventare meste testimonianze di un passato scomparso
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