Nuovi materiali grazie all'intelligenza artificiale, la sfida. In arrivo MoltoFuturo

L'inserto giovedì 15 febbraio in edicola e online con Il Messaggero e con gli altri quotidiani del gruppo Caltagirone (Il Gazzettino, Il Mattino, Corriere Adriatico e Nuovo Quotidiano di Puglia)

Nuovi materiali grazie all'intelligenza artificiale, la sfida. In arrivo MoltoFuturo
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 18:13 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 00:12

Metalli, termoplastiche, ceramiche e polimeri: la rivoluzione materiale. Grazie alla computer vision dell’intelligenza artificiale, la ricerca e l’industria ridisegnano i materiale in chiave green, come prevede la Ue. A guidare le ricerche è Daemon, network interdisciplinare finanziato da Bruxelles e che si è riunito a Roma. Da Tetra Pak a De Nora e Rina, le aziende che hanno avviato le sperimentazioni di nuove sostanze. É dedicata alla nuova frontiera della materia la copertina di MoltoFuturo, inserto giovedì 15 febbraio in edicola (e disponibile online) con Il Messaggero e con gli altri quotidiani del gruppo Caltagirone (Il Gazzettino, Il Mattino, Corriere Adriatico e Nuovo Quotidiano di Puglia).

Cambiano anche i farmaci: via i metalli preziosi che saranno sostituiti con quelli “vili”, meno costosi e tossici, come catalizzatori nella produzione chimica e farmaceutica. Punta a questa ricerca il programma Ue “NextBase”. In prima fila, l’ateneo di Milano e l’azienda veneta “Fabbrica Italiana Sintetici”.

E sul fronte dell’energia, l’Italia accelera sull’idrogeno. La sfida è per il 2026. Con i fondi dal Pnrr e nuovi incentivi, si punta a concretizzare in due anni la rivoluzione verde dell’industria e dei trasporti. Da superare il problema del costo, più alto del gas naturale.

Nell’inserto, si parla anche della rivoluzione mobilità, con le auto volanti. La start up cinese Xpeng quest’anno inizierà la vendita di eVTOL, velivoli elettrici a decollo verticale. 

Si racconta anche il mondo dei visori. Tracciamento preciso dei movimenti, alta risoluzione e interfaccia intuitiva: l’ambiente immaginifico non basta più. I nuovi dispositivi vanno oltre e rivelano lo spazio fisico in modalità mista. Il sociologo Davide Bennato avverte: «Il rischio è che la tecnologia sia usata come via di fuga».

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