Davide Puleio, lo chef romano dal lutto per la sorella sommelier alla prima stella Michelin: «Questo premio dopo il dolore»

Davide Puleio, lo chef romano dal lutto per la sorella sommellier alla prima stella Michelin: «Questo permio dopo il dolore»
di Carlo Ottaviano
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Giovedì 7 Novembre 2019, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 08:56

«Milano è più aperta di Roma rispetto alle novità, ma c'è maggiore concorrenza e per affermarti devi costruire il rapporto col cliente, non solo cucinare bene». Davide Puleio, 30 anni, chef all'Alchimia di Milano, in un colpo solo ha conquistato ieri la prima stella e l'award di miglior giovane chef 2020. Dedica il premio «alla brigata dei ragazzi con cui ogni giorno condividiamo il duro lavoro».

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Fa una pausa e aggiunge col cuore: «E ovviamente a mia sorella». Anche Giulia, 25 anni, lavorava nel settore, era sommelier. È morta due anni fa in un incidente sul Lungotevere della Vittoria assieme ad Alessandro Narducci, chef all'Acquolina. La Michelin non ha avuto dubbi a scegliere Puleio.






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TRADIZIONE
Scrive: «Un romano a Milano, uno chef giovane che nasce sotto più di una buona stella. Propone i piatti della tradizione milanese, si lascia ispirare da Roma e guarda a tutto il panorama nazionale in modo contemporaneo, ma comprensibile». Nonostante la giovane età, già una lunga esperienza alle spalle. Ha iniziato al Convivio Troiani di Roma, poi a Copenaghen da Redzepi al Noma, a Londra, a Milano al Trussardi con Luigi Taglienti, di nuovo a Roma sous chef da Pipero. Agli ispettori Michelin è piaciuto particolarmente il merluzzo al vapore con olive, crema di pinoli e alloro: «Un piatto esemplare, il piatto dell'anno. Il risotto Milano/Roma è la mia icona raccontava ieri lo chef mantecato alla milanese, servito con un tortino di coda alla vaccinara e polvere di cacao». Un ipotetico viaggio Milano-Roma.

 

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