Coprifuoco Campania, De Luca: «Chiusure da venerdì alle 23. Le scuole elementari riaprono»

Coprifuoco Campania, De Luca: «Chiusure da venerdì alle 23. Le scuole elementari riaprono»
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Martedì 20 Ottobre 2020, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 12:58

La Campania in lockdown: «Ci prepariamo a chiedere in giornata il coprifuoco. Il blocco di tutte attività e della mobilità da questo fine settimana in poi». Lo ha annunciato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. «Volevamo partire - ha detto - dall'ultimo week end di ottobre ma partiamo ora. Si interrompono le attività e la mobilità alle 23 per contenere l'onda di contagio. Alle 23 da venerdì si chiude tutto anche in Campania come si è chiesto anche in Lombardia».

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De Luca, allarme medici«Abbiamo chiesto alla Protezione civile 600 medici e 800 infermieri.

Ad oggi abbiamo avuto l'assicurazione che invieranno 50 medici e 100 infermieri. Quindi siamo clamorosamente al di sotto delle esigenze minime poste dalla regione Campania». Lo ha detto il president della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso di una visita al Covid Residence per i positivi asintomatici all'Ospedale del Mare. «Ad oggi - ha aggiunto - non è arrivato nessuno. Vedremo nei prossimi giorni chi arriva, per il resto faremo miracoli per reperire da altri reparti gli anestesisti che saranno necessari».

De Luca: elementari aperte da lunedì

«Autorizziamo da subito progetti speciali scolastici per bambini disabili e autistici e da lunedì anche le attività delle scuole elementari». Lo ha annunciato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso della sua visita al covid residence dell'Ospedale del Mare a Napoli. «C'è stata una riunione poco fa tra l'assessore alla scuola Fortini e le organizzazioni scolastiche che hanno concordato sulle misure per la scuola su cui anche il Tar ci ha dato ragione. Ovviamente per le elementari i dirigenti scolastici devono rivolgersi alle Asl per garantire che ci siano condizioni sicurezza. Il presupposto per riaprire deve essere la garanzia delle condizioni sanitarie e questa garanzia non può essere scaricata sui presidi ma sulle Asl».

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De Magistris contro De Luca

«Penso ci siano stati errori molto gravi della Regione e non è uno scaricabarile, i numeri parlano da soli. Le persone a casa sono sole, appena aumenta la febbre vanno in ospedale, il virus è fuori controllo, la medicina territoriale è stata smantellata già prima della pandemia. De Luca ha vietato anche ai medici di dire la verità. Il tampone viene fatto dopo molti giorni. Il problema non sono i ragazzi. Non prendiamocela con i cittadini che hanno avuto in gran parte un atteggiamento responsabile. Andremo sicuramente al lockdown in Campania, sono rimasti 15 posti in terapia intensiva». Così Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, su Rai Radio1 all'interno di Radio anch'io condotto da Giorgio Zanchini, parlando dell'emergenza Covid

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«Che tristezza chiudere le scuole appena riaperte. Adesso il tema centrale è facciamo presto. In questo momento bisogna essere uniti, bene la marcia indietro del governo, Conte forse era stanco l'altra sera in conferenza stampa. La gente sta capendo che bisogna essere responsabili ma non rinunciare subito agli altri diritti» ha aggiunto l'ex pm. 

«Non dimentichiamo che questa è una guerra e anche se al momento ci sembra che le cose vadano ancora benino, far finta che non lo sia ci porterebbe al disastro. Non rendiamo vana la sofferenza dei mesi scorsi, altrimenti molto presto saremo costretti a vedere sfilare carri militari impegnati a trasportare altrove le bare dei nostri cari. Il Covid non lascia seconde occasioni, i nostri medici lo sanno bene». È l'allarme che lancia Bruno zuccarelli, vice presidente dell'Ordine dei medici di Napoli. «Le notizie che arrivano dagli ospedali mi preoccupano molto. Una delle prime lezioni che mi sono state impartite in gioventù è stata che girare la testa dall'altra parte non serve a nulla, le malattie è bene scovarle sul nascere e affrontarle di petto. Per questo è bene dircelo fuori dai denti, la Campania è malata. Napoli è malata».

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