Doveva essere una domenica sera spensierata di metà settembre, passata in compagnia di altri giovani nel parco giochi alle porte di Bologna, quello annesso alla Festa dell'Unità. E invece quella sera si è tramutata all'improvviso in un incubo per una 15enne costretta a compiere atti sessuali con un adolescente mentre gli altri quattro coetanei, tra cui delle ragazzine, filmavano il tutto. A partecipare, da quanto emerge dai primi atti dell'inchiesta, c'era anche un maggiorenne che attualmente si trova all'estero. Nei confronti dei cinque giovani che sono stati individuati dai carabinieri, a leggere nel fascicolo della procura al termine delle indagini preliminari, l'accusa è quella di violenza sessuale di gruppo. A curare gli accertamenti, per mesi, sono stati i militari della della stazione di Corticella, un rione del capoluogo emiliano.
L'ORRORE
È il 18 settembre. Nell'area del Parco Nord è in corso la serata conclusiva della kermesse democratica, la più grande d'Italia che, sulla vasta spianata di cemento, raccoglie ogni anno centinaia di migliaia di partecipanti. Tendoni, dibattiti, concerti, ristoranti, tavolate e grigliate. Una città nella città in cui non manca l'intrattenimento, anche per i più giovani, con il luna park integrato alla manifestazione che si affaccia su un'immensa area verde in cui è facile, soprattutto per dei ragazzini, trovare anfratti nascosti.
IL PIANO
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane viene dapprima avvicinata dai coetanei in maniera amichevole.
LE INDAGINI
Passano i giorni, ma non il ricordo della serata. Forse per il timore che i video possano finire in rete, magari consigliata da qualche confidente, la giovane decide di rivolgersi ai carabinieri e viene ascoltata in un'audizione protetta. I militari passano alcuni mesi a mettere insieme i pezzi di quella notte di metà settembre, fino a individuare i presunti responsabili. Non è ancora chiaro il ruolo giocato da ciascun membro e data la delicatezza della storia e l'età dei protagonisti, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Ad ogni modo, ultimati gli accertamenti, tutti e quattro i minorenni sono stati denunciati con l'accusa di violenza sessuale sull'adolescente. Oltre alla procura dei minori, è stata informata anche quella ordinaria per vagliare la posizione dell'unico maggiorenne del gruppo. Per lui il Gip ha disposto il divieto di avvicinamento alla vittima, ma il provvedimento non gli è ancora stato recapitato perché l'indagato, che nel frattempo ha varcato i confini nazionale, si è reso irreperibile.