«Mia madre legata al letto d'ospedale e impregnata di urine»: la denuncia choc a Caserta
«La paziente non è stata legata - ha replicato il direttore De Marinis - essere legata, bloccata, a letto non vuol dire fermare solamente il solo polso di sinistra. La signora poteva, con movimenti inconsulti, causare danni a se stessa. La legge lo prevede: se il paziente può creare danni a se stesso, deve essere contenuto nella maniera più a-traumatica possibile».
Il figlio della donna ha poi raccontato anche un episodio finora ignoto: «Mia madre ha oltrepassato le sbarre ed è caduta dal letto – ha spiegato Ciccarelli –. La vicina di letto di mia mamma, attraverso dei messaggi, diceva a mia sorella ‘tua mamma sta a terra, è caduta, si è rotta la busta’. Io sono andato all’ospedale e ho chiesto spiegazioni. Loro hanno negato, hanno detto che mia mamma non è mai caduta. Soltanto quando ho detto che sarei andato dai carabinieri hanno ammesso che è caduta. Quando uno cade la prassi è fare un accertamento, ma loro hanno detto soltanto ‘no, non si è fatta niente». Inoltre, secondo Ciccarelli, che per i fatti ha anche presentato una denuncia formale ai carabinieri, «hanno minacciato la signora ricoverata accanto a mia mamma e le hanno rotto il telefonino. I medici hanno detto alla signora ‘lei non deve più usare il telefono, la deve smettere con questo telefono’. Poi l’hanno spostata di stanza».
Pronta la replica del direttore De Marinis: «Un paziente viene spostato da un letto all’altro perché ci sono delle necessità di disponibilità di posti letto».
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