Da febbraio (e fino alla conclusione dei lavori) gli oltre 24mila abitanti della città fabraterna per le operazioni ordinarie, come le denunce, dovranno recarsi presso la vicina Caserma di Giuliano di Roma. La chiusura temporanea è arrivata senza possibilità di alternative come decisione finale dopo tavoli tecnici, sopralluoghi e numerosi incontri tra i vertici dell'Arma e i responsabili comunali.
L'edificio è diventato un cantiere aperto per l'intervento di adeguamento statico e miglioramento sismico sospeso dal marzo del 2018. I lavori - in attuazione di un finanziamento regionale del 2015 e per una durata contrattuale fissata a 270 giorni - sono stati sospesi per una variante in corso d'opera presentata e rimasta al vaglio, con la conseguente riduzione degli spazi a disposizione di carabinieri e di quelli riservati per l'accesso al pubblico.
IL TRASLOCO
Condizione di disagio che dopo quasi due anni è diventata non più prorogabile. Dal 31 gennaio inizieranno le operazioni di trasferimento degli uffici e del personale e per il momento anche l'ipotesi del mantenimento di un posto fisso carabinieri presso il Municipio, con orario 8-22, come era stato annunciato, dovrà essere confermata. Forse la scelta potrebbe ricadere su un ufficio da allestire all'interno del Comando della Polizia locale, in via Giovanni Falcone. Un modo, cioè, per mantenere un contatto diretto con l'Arma.
E come detto le unità militari in forza attualmente a Ceccano saranno destinate a Giuliano di Roma.
Restano aperte le ipotesi ripiegamento del Comando Stazione di Ceprano (con quasi 9mila abitanti) e la Caserma di Esperia (che conta quasi 4mila residenti). A Ceprano sulla decisione pesa uno sfratto esecutivo del 2015, mentre ad Esperia sono i danni infrastrutturali accertati sull'edificio di via della Fontana ad aver determinato la proposta.
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