Meteo, estate di San Martino addio: tra leggende, tradizione contadina e cultura religiosa

Meteo, ecco cos'è l'Estate di San Martino, tra tradizione contadina e cultura religiosa
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Lunedì 11 Novembre 2019, 11:25 - Ultimo aggiornamento: 12:40

Estate di San Martino non pervenuta. La nuova settimana si apre nel peggiore dei modi sul fronte meteorologico. Ci attende infatti un lunedì all'insegna del tempo in rapido peggioramento per il transito di un'intensa perturbazione collegata ad un vortice di bassa pressione sviluppatosi domenica tra la Sardegna e le Isole Baleari. Quest'anno dunque non ci sarà la cosiddetta estate di San Martino:  questo periodo dell'anno, di solito è caratterizzato da un ritorno momentaneo del caldo dopo alcuni giorni di freddo. La festa di San Martino sarebbe dovuta partire proprio l'11 novembre, giorno in cui si festeggia il santo, e sarebbe dovuta durare per circa tre giorni (esiste anche un proverbio che recita: "l’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino"). Quest'anno, invece, l'inverno farà prepotentemente il suo ingresso su tutta l'Italia.

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Ma perché l'estate di San Martino si chiama così? Il nome della festa prende origine da una leggenda religiosa secondo cui Martino di Tours, durante una tempesta, si liberò del suo mantello per donarlo a un mendicante. La storia vuole che, per miracolo, la pioggia cessò di cadere, il vento di infuriare, le nubi sparirono dal cielo e il tempo divenne mite e piacevole. Dopo questo episodio Martino, che non era battezzato, intraprese il cammino della Fede e divenne un cristiano a tutti gli effetti, per pioi diventare vescovo di Tours nel 371 d.C.

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Ma la tradizione di questa festa è legata anche alla cultura contadina. Durante l’estate di San Martino, infatti, venivano rinnovati i contratti agricoli annuali: da qui viene il detto "fare San Martino", cioè traslocare. Inoltre, tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo. Celebre la poesia di Carducci intitolata San Martino, Novembre di Giovanni Pascoli e il romanzo di Stifter intitolato L’estate di San Martino.
 

 

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