Roma, Pau Lopez: «Stiamo crescendo e nei prossimi tre mesi miglioreremo ancora»

Roma, Pau Lopez: «Stiamo crescendo e nei prossimi tre mesi miglioreremo ancora»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 6 Novembre 2019, 19:29
Tra i protagonisti della rinascita giallorossa c’è Pau Lopez, il portiere prelevato dal Betis e che in pochi mesi è diventato un punto di riferimento per la squadra: «Siamo una squadra che sta crescendo. È vero che nelle prime partite abbiamo incassato molti gol, ma stiamo imparando e miglioreremo nei prossimi due o tre mesi». Ecco le parole del portiere alla vigilia del match di Europa League contro il Borussia il Borussia Monchengladbach. 

I gol incassati. «Siamo una squadra che sta crescendo. È vero che nelle prime partite abbiamo incassato molti gol, stiamo imparando e miglioreremo nei prossimi due o tre mesi. Sono arrivati tanti calciatori nuovi, è questione di tempo. Dobbiamo vincere giocando bene, stiamo crescendo ogni partita e credo che questa sia la strada giusta». 

Regista difensivo. «Ho giocato con i piedi nel Betis, sono cresciuto nell’Espanyol ma lì non giocavo così. Il mister Setien mi ha aiutato a crescere, se sono andato in Nazionale è grazie a lui». 

Dove può arrivare la Roma in Europa League. «Ho sempre pensato che le squadre italiane siano molto forti. È una competizione che mi piace, è importante sia per me che per tutta la squadra. Pensiamo partita per partita, non abbiamo nessun obiettivo adesso, ma vedremo a che punto saremo a fine stagione». 

Il miglior portiere al mondo. «Non studio nessuno, mi piace imparare da tutti i portieri. Quello più forte? Difficile parlare di uno solo, per me Oblak e Ter Stegen sono più avanti di altri portieri». 

Il buon impatto grazie alla nuova lingua. «Quando sono arrivato avevo detto di voler imparare l’italiano velocemente perché penso che sia più facile per integrarmi in città e nella squadra. I primi due mesi che sono arrivato con Claudio (il traduttore del club ndc) ho fatto lezioni quasi ogni giorno, grazie a lui parlo così veloce e bene l’italiano». 


L’adrenalina dei retropassaggi. «Provo ad aiutare la squadra, da fuori sembra rischioso quello che facciamo ma non lo è quanto la gente pensa. A me piace giocare così, mi diverto di più»
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