Il trucco semplice, ma altrettanto efficace: nell’orario di turno della ragazza, il futuro suocero si è presentato con numerosi articoli che una volta “passati” al lettore del registratore di cassa venivano liberati dai sistemi antitaccheggio.
A questo punto, la dipendente infedele stornava la maggior parte della merce, lasciando solo qualche voce sullo scontrino dell’importo di poche decine di euro. A smascherare il “fattaccio” è stato un altro dipendente dell’esercizio commerciale che ha immediatamente allertato i Carabinieri della Stazione Roma Cinecittà. I militari, verificate le circostanze descritte, hanno fatto scattare le manette ai polsi dei due con l’accusa di truffa aggravata in concorso, recuperando la merce. Nuora e suocero attendono la celebrazione del rito direttissimo agli arresti domiciliari.
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