Pink e l'aborto a 17 anni: «Odiavo il mio corpo. Stavo per avere quel bambino»

Pink
di Paolo Travisi
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Martedì 30 Aprile 2019, 14:39

«Sin da quando avevo 17 anni, ho sempre odiato il mio corpo e sembra che il mio corpo odiasse me». Sono le parole della popstar Pink cantate in Happy, uno dei brani contenuti nel suo nuovo album “Hurts 2B Human”. La cantante americana, oggi 39enne, nei suoi testi ha spesso parlato apertamente di dipendenze, politica ed ora anche di una ferita che la riporta ai suoi 17 anni: un aborto spontaneo.

Alecia Moore, questo il vero nome di Pink, ha spiegato in un’intervista a Usa Today, il motivo per cui ha scelto di raccontare in una canzone, un aspetto così intimo del suo passato: «Ho sempre avuto questo corpo da ginnasta molto forte e da maschiaccio, ma non è solo per questo. A 17 anni ho avuto un aborto. E stavo per avere quel bambino», rivela la cantante con 20 anni di carriera alle spalle al giornale americano «quando accade ad una donna o a una giovane ragazza, senti che il tuo corpo ti odia, che qualcosa si sta rompendo e che non sta facendo quello che dovrebbe», si legge sulle pagine di Usa Today.

Ma per Pink, che oggi è sposata con Carey Hart e che ha due figli di 8 e 2 anni, quell’aborto in giovane età, non è stato l’unico episodio. «Ho avuto diversi aborti, per questo penso sia importante parlare di ciò per cui si prova vergogna, di quello che si è e del dolore». La cantante, inoltre, ha parlato della sua scelta di andare in psicoterapia, nel 2001 all’età di 22 anni, quando uscì il suo secondo album Missundaztood. «Ciò che amo della terapia è che ti dicono quali sono i lati bui. Anche se disagevole e doloroso ti dà qualcosa su cui lavorare. E poi anche quando le cose vanno male -e nella vita è inevitabile - bisogna trovare il lato divertente. E’ proprio perché posso ridere che posso anche piangere».

Nell’articolo di Usa Today, la popstar non perde l’occasione per ringraziare il marito, col quale sta insieme da quando aveva 22 anni, quindi agli inizi del successo nello show business «lui è la parte più grande del mio villaggio».

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