E Across the Century è anche il racconto della celebrazione della bellezza misconosciuta della quotidianità. Come il celebre “Bacio all’Hotel de Ville”, una delle immagini più riprodotte in assoluto nella storia della fotografia (con annesse sfortunate rivendicazioni di diritti da parte di chi ha provato a identificarsi nei protagonisti della foto), o il ritratto del grande amico e poeta Jacques Prevert, immortalato non nel suo splendore, ma in una scena di quotidianità. C’è anche il primo scatto, “Selciato”, un omaggio al nonno dell’artista che lavorava in miniera, ma anche uno studio sull’effetto della luce. E “L’ultimo valzer”, tra due persone che ballano per celebrare in una notte di festa o, secondo una diversa lettura, nella malinconia dell’arrivederci. Ogni volta che venivano pubblicate nelle riviste del dopoguerra - è stato ricordato durante un incontro con la stampa - le fotografie di Doisneau avevano il potere di dare alle persone fiducia nel futuro, malgrado la Francia fosse completamente distrutta e la povertà riguardasse la maggior parte della popolazione. Un merito di quella poesia della quotidianità che caratterizzava la sua opera. Il racconto Across the Century è offerto da una delle figlie dell’artista, Francine Deroudille, che assieme alla sorella Annette, ha ritrovato in un baule la selezioni di immagini presenti alla mostra. Nessuna però nella sua versione originale.
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