Grazie a fondi di “amici russi” del ricercatore, è stata restaurata una grande villa ottocentesca, intitolata a Baronti-Pezzatini, ora aperta alla prima piccola ma deliziosa mostra, “Leonardo disegnato da Hollar”. «Abbiamo usato anche beni di proprietà di Carlo - dice la curatrice e direttrice, Annalisa Perissa Torrini - che acquistò negli anni Cinquanta 31 acqueforti mai esposte di Wenceslaus Hollar»: testimoniano la fortuna, nel Seicento, dei disegni grotteschi e caricaturali del genio di Vinci. Pochi, un paio, gli originali di Leonardo; ma la mostra assicura comunque un buon anticipo di quello che verrà: il 5 gennaio prossimo sarà online la bibliografia completa di Pedretti; in primavera, in data ancora da definirsi, sarà svelata una scultura attribuita al giovane Leonardo, l’Angelo Gabriele in terracotta; dal 6 settembre 2019, infine, aprirà fino al 6 gennaio la mostra “L’Orfeo di Leonardo”, dedicata alla produzione teatrale del “meraviglioso creatore e arbitro di ogni eleganza e di dilettevoli spettacoli”, come ebbe a scrivere Paolo Giovio.
«Sono molto soddisfatta del risultato - commenta Rossana Pedretti - solo dispiaciuta, come immagina, che mio marito non ci sia: questa Fondazione era il suo sogno. Lei sa che a Lamporecchio abbiamo tutta la biblioteca e l’archivio, dove qualunque studioso potrà venire per compiere le sue ricerche. Questo, lui lo chiamava lo “showroom”, il posto dove organizzare i convegni, le conferenze. Oggi il suo sogno si è avverato, ma sono rimasta io a tagliare il nastro».
A Carlo, “servo dei servi” di Leonardo, è dedicato il catalogo della mostra (CB Edizioni Grandi Opere), con tanti bei saggi dedicati al tema del grottesco secondo Leonardo, della curatrice, ma anche dello stesso Pedretti, e di due sue storiche collaboratrici, Sara Taglialagamba e Margherita Melani. Ma ciò che resta di più, di questo piccolo gioiello, sono le impressionanti immagini tratte dai disegni leonardeschi, di Hollar, ma anche due originali autografi di Francesco Melzi, l’allievo che, ricordava Vasari, "ha care e tiene per reliquie tal carte insieme con il ritratto della felice memoria di Leonardo".
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