L’Osservatore Romano ha spiegato che la scelta vaticana è in sintonia con la Laudato si’, l’enciclica sociale in cui Papa Bergoglio ha messo in guardia dall’abitudine di sprecare e buttare via, un modo di fare che ormai ha raggiunto «livelli inauditi», mentre «l’acqua potabile e pulita rappresenti una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici». Nel corso dei secoli i giardini vaticani sono stati abbelliti da fontane zampillanti realizzate da Borromini, Carlo Maderno, Bernini, Giovanni Vasanzio. Escludendone alcune situate all’esterno dalle quali sgorga acqua potabile, la quasi totalità delle fontane del Papa è alimentata dall’acquedotto dell’Acqua Paola, un’acqua non potabile, che viene utilizzata per l’irrigazione dei giardini, per la rete antincendio e per i servizi. Per alcune fontane è stato anche attivato un circuito di riciclo dell’acqua.
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