Libia, primo raid di 4 Tornado italiani
Gheddafi minaccia: sarà un inferno

Un Tornado Ecr italiano al decollo
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Domenica 20 Marzo 2011, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 19:14

ROMA - Continuano gli attacchi aerei sulla Libia, che sono ripresi in serata. Oltre ai caccia utilizzati anche i bombardieri Usa invisibili (stealth), che hanno sganciato 40 bombe su una base aerea. Primi decolli, di caccia danesi, dalle basi italiane, mentre il ministro La Russa annunciava che gli aerei italiani sarebbero entrati oggi in azione, cosa avvenuta in serata. Bloccato il porto di Misurata dalle forze fedeli a Gheddafi, che in un nuovo messaggio ha detto di essere pronto a una guerra lunga. L'Italia, accusata di tradimento dal Colonnello, ha congelati beni libici per 6-7 miliardi di euro. Stasera gli Stati Uniti hanno fatto sapere che le forze della coalizione non hanno l'obiettivo di dare la caccia a Gheddafi e che finora non risultano vittime civili degli attacchi occidentali.

Nuovo cessate il fuoco della Libia. «In risposta ad una appello lanciato dall'Unione africana e in risposta alle risoluzioni Onu 1970 e 1973 - ha detto stasera il portavoce dell'esercito libico leggendo un comunicato durante una conferenza trasmessa da Al Jazeera - le forze armate libiche hanno ordinato un immediato cessate il fuoco a tutte le unità militari e in tutto il paese a partire dalle 21 di questa sera». Un analogo cessate il fuoco era stato proclamato, e mai osservato, poche ore dopo la risoluzione Onu.

Intorno alle 20 tre Tornado italiani sono decollati dalla base di Trapani. I velivoli Ecr sono partiti a distanza di pochissimi minuti l'uno dall'altro con destinazione Libia. Un quarto Tornado è partito intorno alle 20,30, seguito da altri due Tornado, nella versione Ids utilizzata per il rifornimento in volo degli altri quattro Ecr. I due Ids sono rientrati alla base poco dopo le 21. I Tornado italiani sono rientrati alla base alle 22,20.

I raid italiani sulla Libia sono iniziati con quella che in gergo si chiama Sead, vale a dire la «soppressione delle difese aeree nemiche». La missione è durata poco più di due ore e mezza: «Tutto bene, tutto come previsto. I target sono stati colpiti». Non è ancora nota la destinazione dei quattro Tornado, anche se è presumibile che l'obiettivo siano stati i radar e i sistemi missilistici di Gheddafi. Del resto, come spiega l'ex capo di Stato maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini, esperto pilota, il Tornado Ecr è fatto per quello: si tratta del «mezzo più adatto per la neutralizzazione delle difese antiaeree nemiche. Nè la Francia, nè la Gran Bretagna hanno sistemi d'arma comparabili».

L'artiglieria libica non è rimasta impassibile di fronte al raid italiano: proprio durante la missione dei caccia decollati da Trapani si è avuta notizie di esplosioni e forti colpi di contraerea sia a Bengasi che a Tripoli, nella zona in cui si trova il palazzo di Muammar Gheddafi da dove si è innalzata una colonna di fumo.

I Tornado italiani impegnati a Bengasi. «L'operazione è stata positivamente condotta e i nostri ragazzi sono tornati a casa - ha detto Mauro Gabetta, comandante del 37/o scorso di stanza all'aeroporto di Trapani Birgi - I nostri aerei hanno operato nei pressi di Bengasi. Noi siamo a disposizione della coalizione. Sentiamo la nostra responsabilità nei confronti di tutti i cittadini italiani, e la volontà di aiutare la popolazione libica».

La Difesa: missione portata a termine. «I sei caccia Tornado dell'Aeronautica Militare decollati dall'aeroporto di Trapani Birgi questa sera per condurre operazioni sul territorio libico sono rientrati nella base siciliana - si legge in una nota dello Stato maggiore della Difesa - La missione si è svolta con l'impiego di quattro Tornado ECR (Electronic Combat Reconnaissance) supportati da due Tornado tanker con funzioni di rifornitore in volo (AAR - Air-to-Air Refuelling). I caccia ECR hanno portato a termine la loro missione di soppressione delle difese aeree presenti sul territorio libico (in gergo tecnico dette SEAD - Suppression of Enemy Air Defense) che viene condotta mediante l'impiego di missili aria-superficie AGM-88 HARM (High-speed Anti Radiation Missile). L'operazione è iniziata alle 20:00 con il decollo del primo caccia ed è terminata alle 22:20 con l'atterraggio dell'ultimo velivolo della formazione». I due Tornado tanker appartengono al 6/o Stormo di Ghedi (Brescia; i Tornado ECR provengono dal 50/o Stormo di Piacenza.

L'annuncio di La Russa. «Ieri sera intorno alle ore 23 abbiamo avuto richiesta formale di assetti da parte di altri Paesi e dalle 23:59 abbiamo dato la disponibilità di 8 aerei: 4 caccia e 4 Tornado in grado di neutralizzare radar», ha detto il ministro della Difesa a "in 1/2 h" di Lucia Annunziata su Rai Tre. I quattro caccia, ha spiegato il ministro, «hanno il compito di contrastare eventuali aerei che fossero contro la coalizione, mentre i Tornado ECR sono in grado di neutralizzare i radar. È possibile che si aggiungano altri assetti se sarà necessario, ma per il momento sono solo questi otto aerei e non anche, perchè non è stata ravvisata la necessità, Tornado di altro genere come quelli armati di missili a lunga gittata fino a 300 chilometri.

Da oggi questi otto aerei potrebbero essere impiegati in qualunque momento, mentre sono già state messe a disposizione dall'inizio le basi in Sicilia, in Puglia, in Sardegna». I velivoli italiani, ha detto La Russa, sono da oggi «sotto un unico comando, che è a Napoli e che è retto dall'ammiraglio Usa Samuel J. Locklear, che resterebbe lo stesso qualora il comando passasse dalla coalizione alla Nato».

Le incursioni aeree delle forze francesi sono riprese questa mattina. L’intervento delle forze di Parigi era cominciato ieri con il sorvolo del territorio libico da parte di caccia Rafale e Mirage 2000, che hanno distrutto diversi blindati delle forze di Gheddafi.

Hanno iniziato a effettuare raid anche i Tornado britannici. Lo ha reso noto questa mattina un portavoce della difesa a Londra, il generale John Lorimer. «Posso ora confermare che anche la Raf ha lanciato missili da crociaere Storm Shadow da alcuni aerei Tornado GR4», ha precisato Lorimer. Secondo la stampa inglese sarebbe stato bombardato l'aeroporto vip di Tripoli e una base vicino a Misurata.

In azione anche gli aerei americani. Tre bombardieri stealth B-2 Spirit hanno lanciato 40 bombe contro una base aera libica. Impegnati anche diciannove caccia in operazioni sui cieli libici contro le truppe di Gheddafi e le difese aeree libiche. Gli attacchi condotti ieri da Stati Uniti e Gran Bretagna hanno colpito e distrutto 20 obiettivi su 22.

«A Tripoli è iniziata la distribuzione delle armi alla popolazione civile - annuncia il sito dell'opposizione libica al-Manara - Le autorità libiche hanno iniziato a distribuire armi alla popolazione civile di Tripoli invitandola a combattere contro quella che definiscono aggressione crociata straniera». Secondo gli oppositori «il regime sta cercando con la sua propaganda di convincere la popolazione non scolarizzata a combattere contro gli stranieri con l'intento di provocare la guerra civile e mettere la gente armata contro gli insorti». La tv libica ha invitato i civili ad armarsi presso le sedi dei Comitati popolari governativi. I libici armati dovrebbero essere un milione.

Misurata riconquistata dalle forze di Gheddafi. Le forze fedeli a Gheddafi sono entrate nella città insorta di Misurata, 200 km a est di Tripoli e hanno bloccato il porto cittadino con le loro imbarcazioni, fermando gli approvvigionamenti. Nel centro cittadino ci sono stati diversi morti, dicono i testimoni. Due i morti per i cecchini, appostato sui tetti. «I cecchini sono appoggiati dai quattro carri armati, che stanno pattugliando la città. Sta diventando molto difficile per la gente uscire». Testimoni affermano inoltre che «alcune imbarcazioni stanno circondando il porto impedendo agli aiuti di raggiungere la città» di Misurata. Abdelbasset, portavoce dei ribelli in città, ha detto inoltre: «Si combatte fra insorti e le forze di Gheddafi. I loro carri armati sono nel centro di Misurata. Ci sono così tanti morti che non possiamo contarli».

Gheddafi: crociata contro Islam. «L’attacco alla Libia è una nuova crociata contro l’Islam, ma sarete sconfitti, come già siete stati sconfitti in Iraq e in Somalia, come vi ha sconfitto Bin Laden», ha detto il colonnello Gheddafi rivolgendosi alla coalizione occidentale, in un messaggio teletrasmesso dalla Tv di Stato.

«Noi vinceremo contro il partito di Satana col permesso di Allah». Rivolgendosi all’alleanza che sta conducendo i raid aerei contro il suo paese ha avvertito: «non rallegrtevi presto. L’occidente ci ha dato la possibilità di condurre una rivoluzione mondiale. Voi occidentali volete il nostro petrolio, ma la nostra terra ci è stata data da Dio. Noi siamo oppressi e colui che è oppresso vincerà, mentre coloro che opprimono saranno sconfitti. Siamo pronti ad una guerra lunga, voi non ne avete la capacità, pensateci».

«L’Italia ci ha tradito, come lo ha fatto la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Combatteremo sulla nostra terra, palmo a palmo - ha affermato il raìs - La gente di Bengasi non permetterà che la bandiera americana, francese e britannica sventolerà sulla loro città. L’attacco subito dal nostro paese non ha giustificazioni».

«Siete dei barbari, dei terroristi, dei mostri, avete attaccato il civile popolo libico che non vi aveva fatto nulla. Cadrete come sono caduti Hitler e Mussolini. È questa l’epoca dei popoli e non delle guerre organizzate. Tutti i libici si stanno armando. La terra libica diventerà un inferno e vi combatteremo se continuerete ad attaccarci. I magazzini di armi sono aperti per il popolo e abbiamo armato i cittadini, questa è una nuova guerra crociata ma l’Islam non perderà e loro perderanno».

«La nostra terra sarà un inferno per voi». È la nuova minaccia finale del leader libico Muammar Gheddafi contro la coalizione internazionale che sta attaccando la Libia.

Una pioggia di missili sulla Libia dal cielo e dal mare si era abbattuta su Tripoli e Bengasi appena scattata l’operazione Odissey Dawn, cui partecipano al momento Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Italia e Canada, gli altri due membri della coalizione internazionale, non hanno ancora preso parte attivamente ai raid. Ma l’Italia sta fornendo un importante supporto logistico attraverso la messa a disposizione della coalizione di ben sette basi militari.

Secondo la televisione libica, missili Usa avrebbero colpito obiettivi civili in diverse zone del Paese, compreso un ospedale in un sobborgo della capitale. Tripoli ha poi chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e annunciato che non coopererà più nella lotta all’immigrazione clandestina.

Secondo fonti del Pentagono, sono almeno 110 i missili da crociera Tomahawk lanciati ieri su una ventina di obiettivi sensibili del Colonnello: batterie contraeree, basi e depositi di carburante. La tv libica parla di «attacchi dei crociati» mentre migliaia di cittadini libici si sono offerti come scudi umani attorno al bunker del Colonnello a Tripoli. I primi missili a cadere sul suolo libico ieri sono stati quelli lanciati dai jet francesi.

È di 64 morti e 150 feriti il bilancio fornito dal regime libico delle vittime dei raid aerei compiuti ieri in diverse zone della Libia. Lo riferisce una fonte del regime di Tripoli, citata da al Jazeera.

Da Brasilia, dove si trova in visita di stato, Barack Obama ha detto che «la popolazione civile libica deve essere protetta». Hillary Clinton ha precisato lo scopo della missione: non vogliamo rovesciare Gheddafi, il nostro obiettivo è proteggere i civili e permettere l’accesso degli aiuti umanitari.

Dopo i raid, la Russia ha condannato «l’intervento straniero» in Libia. Così come la Cina. La Russia ha chiesto alla coalizione internazionale di non sferrare attacchi su obiettivi non militari e 'non selettivì: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Aleksandr Loukashevich, in un comunicato.

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