Bendini, a un anno dalla morte una mostra a Roma celebra il pittore astrattista

Vasco Bendini, 27 marzo 2003, tempera acrilica su tela, cm 200 x 180
di Mariapia Bruno
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Martedì 31 Maggio 2016, 19:38 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 16:44

Giovanissimo allievo di Giorgio Morandi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Vasco Bendini (1922-2015), pittore informale e astrattista, è uno degli artisti italiani più noti della seconda metà del novecento. Bolognese di nascita, ha vissuto a Roma e a Parma e ha girato il mondo prendendo parte a diverse Biennali e Quadriennali, da Venezia a San Paolo, a Tokyo. E’ morto a Roma il 31 gennaio 2015 dopo una lunga vita dedicata all’arte. Adesso, a poco più di un anno dalla sua scomparsa, l’Accademia di San Luca gli dedica una mostra intitolata Bendini Ultimo (2000-2013).

È il periodo più maturo quello portato alla ribalta dalla retrospettiva, che presenta al pubblico una quarantina opere di grande dimensione: le tele esprimono la fedeltà del bolognese al tema del segno e della luce. Erano questi gli elementi chiave della sua pittura agli inizi degli anni Cinquanta. Colori decisi, a volte cupi, altre accesi, intervallati da grosse “apparizioni” candide di colore bianco e grigio chiarissimo. Tutti i grandi critici del tempo ne parlarono, da Tassi ad Argan, da Arcangeli a Calvesi, da Barilli a Bartoli. Ma la luce di questi ultimi dipinti in mostra è ancora più forte, è diventata adulta, concitata, drammatica.

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